Il Contratto di Quartiere
Via Pascoli - Via Giuliano da Rimini

Alla fine degli anni ’30 nasce lo IACP di Forlì
Le linee dello sviluppo di Rimini dal dopoguerra ad oggi sotto il profilo urbanistico sono caratterizzate dall'accelerazione del processo di inurbamento e dall'urgenza della ricostruzione che provocano uno sviluppo disordinato il quale, in assenza di una pianificazione organica, fa perdere alla città definitivamente la configurazione topografica ottocentesca trasformandola in un aggregato indifferenziato con forti squilibri interni e grave povertà di servizi.
Parte della popolazione rimasta senza tetto si riversa nel primo anello periferico urbano che assorbe parte dell'inurbamento tra il 1947 e il 1956.
Verso la fine degli anni ’30 nasce l’Istituto Case Popolari. In coerenza con le linee d’azione imposte a livello nazionale agli Istituti Case Popolari in questo periodo, le realizzazioni riminesi tendono verso la produzione d’alloggi per il ceto medio impiegatizio e di case “popolarissime”.
L’attività di costruzione delle case “popolarissime” sarà in aree marginali rispetto alle direttrici di sviluppo urbano in quegli anni. Le aree scelte per le cosiddette “popolarissime”, infatti, risultano essere in zone semi-rurali, in aree di scarso pregio, accuratamente lontane dalla marina, che viene sfruttata in maniera ben più redditizia.
I primi interventi, in Via Balilla e in prossimità della via Covignano iniziano nel ’39 e sono portati a termine nel primissimo dopoguerra.
L’isolato di Via Pascoli nasce nel ’47 dietro l’esigenza di rispondere alla richiesta d’abitazioni dei ceti in maggiore difficoltà economica-sociale.
L’intervento segue quello precedentemente richiamato di Via Balilla sia per la temporalità e le caratteristiche tipologiche-costruttive che per la vicinanza spaziale.
Il contesto urbano periferico della città che vedeva collocati gli insediamenti delle case popolari, oggi è da considerarsi a tutti gli effetti centro della città urbanizzata, che tuttavia non è riuscita a creare le condizioni per quella qualità dell’abitare, ancor più necessaria quando sono presenti nel sito forti problematiche sociali.
Il complesso edilizio di Via Pascoli
Il complesso di Via Pascoli, avente una superficie fondiaria di mq. 8770, fa parte del più rilevante insieme di edifici d’edilizia residenziale pubblica realizzati nella città di Rimini negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, con i vicini complessi di Via Balilla - Via Arnaldo da Brescia, Via Lagomaggio, Villaggio del Lavoratore.
Il Comparto che chiameremo Via Pascoli – Via G. da Rimini è costituito da dieci edifici, costruiti nell’immediato dopo guerra ( anno 1947) con tecniche di fortuna e materiali di recupero, conseguentemente lo stato di conservazione statico, impiantistico e delle finiture del complesso si presentava assai carente.
Gli edifici sono disposti in due file di cinque ciascuna prospicienti le Vie Pascoli e Giuliano da Rimini, per un totale di 120 alloggi, della dimensione media di mq. 37. 92 più una doppia batteria di 120 boxes per auto, realizzata negli anni 1970, collocati nell’ampia area cortilizia interna, interamente asfaltata.
Il volume degli edifici escluso i garage è di mc. 26.500.
Le caratteristiche tecnico-costruttive degli edifici ed il loro stato di conservazione.
Le murature portanti sono in gran parte costituite con laterizio ad alta percentuale di foratura legati con malta di scarsissima consistenza.
Gli elementi orizzontali a chiusura del sottotetto sono in parte in arelle e in parte in laterocemento. Gli impianti elettrici, laddove non erano stati sostituiti a seguito avvicendamenti degli occupanti, sono quelli originari in trecciola o piattina esterna. L’impianto di riscaldamento era prevalentemente costituito da stufe a legna o cherosene. I pavimenti degli alloggi sono in graniglia e al piano terra poggiano direttamente su materiale di riempimento, senza vespaio, ed appaiono in molti casi umidi ed avallati. I bagni sono attrezzati con lavabo Wc e doccia a pavimento quest’ultimo realizzato in battuto di cemento, inoltre non è presente alcun rivestimento ceramico ma una semplice verniciatura a smalto. Gli scarichi risultano esterni così come le tubazioni d’alimentazione idrica.
La composizione sociale ed anagrafica dei residenti.
L’analisi svolta dell’età dei nuclei familiari presenti nel sito del progetto, evidenziava che circa il 70% sono ovvero erano all’epoca del progetto (1988) ultrasessantenni e che le proiezioni dei rimanenti nuclei a distanza di 10/15 anni propongono percentuali anche maggiori. Più della metà dei nuclei sopra citati sono monoparentali privi di rete familiare di riferimento.
Anche l’area circostante, di cui si è precedentemente riferito, in cui sono insediati circa 200 alloggi di edilizia popolare, riproduce una popolazione anziana superiore al 50% delle presenze.
All’interno di questa popolazione un elevato numero d’anziani presenta difficoltà psico-motoria e socio-econimica che ha reso necessaria le presenza di più servizi quali: servizio d’assistenza domiciliare, servizio d’aiuto per portatori di difficoltà motori, servizio d’aiuto economico, servizi organizzati dal Privato Sociale (Caritas, Cooperativa Sociale Pensionati).
La qualità sociale del progetto di recupero.
L’ambito più generale esaminato e che include anche il comparto di Via Pascoli – Via G. da Rimini non offre né spazi verdi né spazi comuni né luoghi d’aggregazione. Il contesto urbanistico in cui viene a collocarsi e più in generale il contesto sociale immediatamente esterno ad esso, non offre molte prospettive, stante la “forte” presenza della Caserma dell’Esercito, l’obiettivo era quello di ritrovare quegli elementi vitali, se pur di minima, che necessitano per creare le condizioni di un nuovo riassetto urbanistico dell’intero contesto in cui il sito in esame ne esemplifica gli elementi negativi.
Con i Servizi Sociali dell’Amministrazione Comunale si è delineato un progetto d’intervento che operi in tre direzioni:
• recuperare quei momenti di relazione perduti a causa della scarsa mobilità, dell’assenza di luoghi idonei nonché di stimoli aggreganti e positivi;
• fornire un Soccorso Sociale che, ampliando i servizi esistenti, possa meglio supportare gli anziani pur mantenendoli nella propria abitazione e/o riesca a coinvolgerli in attività socialmente utili per reimmetterli in un contesto produttivo e di relazione;
• creare spazi abitativi per anziani solo parzialmente autonomi che, non potendo più vivere soli nel proprio domicilio, siano però in grado di affrontare una forma di convivenza con altri anziani in condizioni similari, con il supporto di persone appartenenti al Volontariato che si occupano delle loro necessità quotidiane ( pulizie, pasti…)
Oltre alle tre finalità sopra descritte, con il Servizio Scuola Infanzia e Asili dell’Amministrazione Comunale, se ne è identificata una quarta, strettamente connessa e correlata alla linea guida del progetto:
• creare di una sorta di “aula didattica decentrata”.
Creazione di una “aula didattica”
Per meglio comprendere il significato di questa scelta progettuale occorre risalire alle diverse esperienze della Scuola per l’Infanzia del Comune di Rimini che spesso hanno avuto il limite dell’impossibilità di avere un’occasione fisicamente reperibile nel territorio, per “andare fuori” dalle mura della Scuola per cui si è dovuto portare dentro la realtà e la conoscenza del territorio, in tutte le sue componenti, limitandola nuovamente.
L’accesso al sapere scolastico spesso non concede spazio alla storia del bambino, alla famiglia ai problemi del contorno rappresentati dal lavoro, dai parenti anziani che non vivono più insieme al nucleo famigliare, a ciò che accade o è accaduto nel “territorio” attorno a casa. La vita in famiglia costituisce il più delle volte un momento d’isolamento dal reale. Il bambino non trovando più adulti disponibili a fornirgli chiavi di lettura è costretto a limitare la sua conoscenza a pochi particolari del mondo più vicino rappresentato dal giardino di casa, dal percorso da casa a scuola, o di un mondo lontano, proposto a dispense, dalla tv. Di qui l’incapacità a leggere la nostra storia, i nostri segni, i linguaggi l’ambiente.
Pedagogicamente parlando si sono usati termini di “riconquista del sociale” per indicare un preciso obiettivo educativo: quello di stimolare la capacità di rileggere l’esperienza quotidiana, scoprendo la città ed in essa la storia di ognuno di noi, dell’uomo che come il territorio, molto spesso è sconosciuto.
La sfida educativa che abbiamo inteso perseguire è perciò quella di vincere la convinzione del territorio pericoloso, caotico, impercorribile, tabù per il pericolo in agguato, per l’interesse, per la scoperta dei valori, delle tradizioni, della storia e delle storie degli uomini, nelle quali recuperare un momento di comunicazione/trasmissione, dando ai bambini una disponibilità di modelli adulti diversi nei quali identificarsi.
Il programma di recupero urbano.
Le limitazioni dell’intorno, le direttrici di progetto delineate, la riconferma e riqualificazione dell’asse storico di Via Pascoli e la costruzione di una pista ciclabile e pedonale del controviale per riappropriarsi di quell’area irrisolta ed incompiuta di cui si è appropriata l’auto, hanno costituito le linee guida per la costruzione del Programma di Recupero Urbano, che attraverso:
• il rinnovamento dei caratteri edilizi del Comparto
• l’incremento della funzionalità del contesto urbano
• la dotazione di servizi
• l’adeguamento delle opere infrastrutturali
• il miglioramento della qualità abitativa ed insediativa con il perseguimento di più elevati standard anche di tipo ambientale
cerca di porre le basi per ricreare quella coesione sociale e qualità abitativa oggi assente. B>Il progetto urbanistico ed edilizio propone queste tematiche attraverso:
a) il reperimento di adeguati spazi di verde permeabili attrezzati, destinati ai residenti senza distinzione di età ove poter realizzare attività varie (coltivazione di orti, gioco delle bocce, ecc.) e uno spazio strutturato che, riproducendo l’idea della piazza, riconduca a quei momenti di aggregazione spontanea ed organizzata, che rimandano alle esperienze vissute nei piccoli paesi dell’entroterra, luoghi di provenienza per una buona parte della popolazione specialmente anziana;
b) la realizzazione di uno spazio coperto quale punto di riferimento, di partecipazione e di controllo delle attività di socializzazione e di soccorso sociale, costituente altresì sede della Cooperativa Sociale Pensionati e delle Associazioni di Volontariato coinvolte;
c) la progettazione di uno spazio abitativo, collocato al piano rialzato e costituito da quattro stanze con servizi, che costituiscono un luogo per il recupero di momenti privati, e spazi comuni ( soggiorno, cucina) ove, con il supporto dei volontari, si intende recuperare un rapporto di tipo familiare;
d) l’occasione di creare una sorta di “ aula didattica decentrata” in cui la banca della conoscenza è rappresentata dal patrimonio esperenziale degli abitanti, che possono trovarsi coinvolti nel ruolo di narratori, di memoria, di depositari di fare che, combinandosi con il piacere di scoprire dei bambini scopre dal vivo e non solo dall’immagine o dalla carta, crea una interazione positiva fra generazioni che travalica quel mondo ristretto del nucleo familiare di cui si accennava in precedenza. Occasione questa per contribuire ad incidere fortemente anche su quel recupero ed integrazione sociale degli anziani presenti nel Comparto.
Situazione patrimoniale dell’esistente
• Dei n. 120 alloggi abitati, n. 114 erano dello Stato, gestiti dallo IACP ora ACER e n. 6 erano in proprietà dei soggetti che, precedentemente assegnatari di erp, avevano potuto ricattare tali alloggi.
• In considerazione delle caratteristiche dei soggetti insediati, di cui si è già menzionato, difficile si presentava Il PIANO D TRASFERIMENTO DELL’INQUILINATO (n. 114 nuclei famigliari) e la trattativa con i n. 6 proprietari.
• Nel ottobre novembre 1999 il Comune di Rimini attiva un bando per la ricerca sul mercato privato di alloggi, fornendo tutte le garanzie per il pagamento del canone sia per la durata (quattro anni).
• L’operazione trasferimenti è iniziata nel gennaio 2001 e si è conclusa nel settembre 2001
• L’esproprio ovvero l’effettiva acquisizione della proprietà privata dei n. 6 allogi si è conclusa nel settembre 2001
Il progetto
L’impostazione generale del progetto di demolizione-ricostruzione si propone di riassumere e mettere in pratica i criteri edificatori tradizionali alla luce delle attuali istanze ecologiche e delle problematiche sociali connesse agli insediamenti ed i principi del “Bando di Gara relativo al finanziamento di interventi sperimentali nel settore dell’edilizia sovvenzionata da realizzarsi nell’ambito dei programmi di recupero urbano denominati “Contratti di quartiere” di cui al Decreto Ministero LL.PP. del 27 novembre 1997 pubblicato sulla G.U. del 30 gennaio 1998.
I Contratti di Quartiere sono una delle più significative iniziative attivate dalla Direzione generale delle aree urbane e dell’edilizia residenziale. Il programma è stato avviato dal 1998.
Aspetto rilevante dei programmi denominati “Contratto di Quartiere” è l’integrazione tra le componenti urbanisticha ed edilizia e quelle relative all’incremento occupazionale e alla riduzione dei fattori di disagio. E’ del tutto evidente che il solo risanamento edilizio e una maggiore dotazione di servizi non sono sufficienti a ridurre la marginalità degli insediamenti degradati o periferici.
Per quanto detto il Bando ha rappresentato una opportunità unica ed irrepetibile per consentire la risoluzione, delle molteplici e variegate problematiche dell’intero ambito in esame. Entrando nel merito del progetto l’intervento prevede la demolizione delle dieci palazzine e delle autorimesse preesistenti e la creazione di un complesso edilizio a destinazione residenziale comprendente n. 122 unità abitative composte in prevalenza da stanza da letto doppia, soggiorno e servizi. Nell’intervento sono previste anche n° 122 autorimesse e n. 122 cantine localizzate al piano seminterrato, oltre a locali ad uso comune (sala polivalente avente una superficie netta di mq. 167 ed un volume di mc. 717).
Il nuovo edificio riconfigura lo spazio centrale, che nell’assetto precedente veniva utilizzato come parcheggio, trasformandolo in uno spazio pubblico attrezzato, luogo di aggregazione sociale.
Lo schema distributivo prevede una organizzazione dei volumi, perimetrali all’area, a corte aperta sulla Via Pascoli.
L’ingombro massimo planimetrico fuori terra è di m. 49,00 x 129,00 circa; l’altezza, calcolata fra l’estradosso del piano servizi e l’intradosso dell’ultimo piano abitabile è di m 11,82.
Il Volume vuoto per pieno dell’interno complesso è di mc. 43.186 di cui mc. 28.232 fuori terra.
Il corpo edilizio a “C” è suddiviso in sette blocchi in linea, tra loro giuntati, di forma rettangolare, composti di tre piani fuori terra e di un piano interrato.
Lo spazio centrale pedonale diviene perciò estensione degli spazi collettivi previsti al piano terra.
Sempre al piano terra sono collocate le strutture di assistenza e il nucleo protetto, costituito da quatto stanze con servizi e spazi comuni, destinato ad una accoglienza che prevede la presenza di volontari.
In posizione centrale, sul lato maggiore del lotto, si sviluppa l’organismo edilizio che contiene al piano terra i servizi comuni e le centrali tecnologiche.
Al centro della corte, in simmetria ai fronti principali e in fronte alla sala polivalente, si sviluppa la “piazza”, parzialmente delimitata da tribune a gradoni.
Lungo i lati lunghi interni alla corte sono disposti i percorsi comuni d’accesso all’organismo abitativo.
Mentre i restanti lati della corte sono occupati dagli spazi riservati alle pertinenze degli alloggi posti al piano terra.
La restante area scoperta interna al lotto è sistemata a verde e parte potrà essere destinata ad “orti” dai residenti del Comparto.
Il progetto comprende anche la realizzazione e l’adeguamento delle opere di urbanizzazione sulla via G. da Rimini e Via Pascoli.
La tipologia degli alloggi è così articolata:
• n. piani 4
• n. 84 alloggi per nuclei di 2 persone. Sup. utile media mq. 48
• n. 37 alloggi per nuclei di 3 persone. Sup. utile media mq. 65
• n. 1 alloggio di tipo “speciale” in grado di ospitare 4 persone anziane che verranno assistite dal volontariato dalla preparazione dei pasti all’attività più generale di socializzazione dell’intero Comparto. Sup. utile media mq. 109
Numero 8 unità abitative sono progettate per utenti disabili a norma del D.M. LL.PP. 236/89. L’intervento postula, nell’ottica del “buon costruire”, con l’adozione di criteri in chiave bio-ecologica. ....(Arch. Micelli)
Costo complessivo dell’intervento
Costo complessivo dell’intervento: €. 15.627985,77.
Fonti di finanziamento:
1) ACER della Provincia di Rimini €. 2.084.754,19;
2) Regione Emilia Romagna €. 4.629.185,50,
3) Ministero dei LL.PP. €. 8.914.046,08. Importo complessivo opere in appalto: euro 9.120.628,84 di cui euro 2.427.347,43 per “Trasferimento inquilinato”, euro 586.488,45 per “Acquisizione immobili” e. Importo complessivo opere a carattere sperimentale: euro 516.456,90 per le opere a carattere sperimentale, 3,4% incidenza sull’intero costo dell’intervento.
Cronologia delle principali fasi progettali e dei procedimenti:
30 Gennaio 1998 pubblicazione nella Gazzatta ufficiale n. 24 del “Bando di Gara relativo al finanziamento di interventi sperimentali nel settore dell’edilizia sovvenzionata da realizzarsi nell’ambito dei programmi di recupero urbano denominati Contratti di quartiere” di cui al Decreto Ministero LL.PP. del 27 novembre 1997; 29 Giugno 1998 termine per la presentazione della Proposta del Programma di recupero urbano denominato “Contratto di Quartiere” alla Regione per concorrere ai finanziamenti per l’edilizia sovvenzionata; 25 Febbraio 1999 il Ministero dei LL.PP. comunicava la selezione del progetto proposto dal Comune di Rimini e dall’ACER di Rimini assegnando un finanziamento pari a £ 17.260.000.000; nel contempo la regione attribuiva all’intervento nell’ambito del suo Programma un finanziamento di £ 2-600.000.000 a cui si aggiungevano altri 700-000.000 di una precedente rilocalizzazione richiesta sul sito dal Comune. maggio 1999 firma della convenzione tra il Comune di Rimini e l’ACER di Rimini con la quale sono state attribuite all’ACER le funzioni di Stazione Appaltante. aprile 2000 sottoscrizione dell’apposito protocollo di intesa con il ministero previa approvazione da parte del Comune del progetto definitivo dell’intervento ottobre 2000 approvazione comunale del Piano di Recupero del Comparto di Via Pascoli – Via G. da Rimini luglio 2001 pubblicazione bando a pubblico incanto dell’appalto “Contratto di Quartiere” Comparto via G. Pascoli – via G. da Rimini. gennaio 2002 approvazione del verbale di aggiudicazione dei lavori aprile 2002 apertura del cantiere marzo 2005 conclusione dei lavori.
DATI DI PROGETTO
Proprietà: Comune di Rimini
Stazione Appaltante: ACER - Provincia di Rimini
Tipologia d’intervento: Contratto di Quartiere Comparto Via G. Pascoli – Via G. da Rimini D.M. LL.PP. 22 ottobre 1997. Ristrutturazione del comparto di Via G. Pascoli – Via G. da Rimini mediante lavori di demolizione e ricostruzione di n. 122 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (Progetto esecutivo Del. di G. C. n. 735 del 24/10/00)
Finanziamento:
• Ministero delle Infrastrutture e trasporti D.M. LL.PP. 22/10/97
• Regione Emilia-Romagna Delibera di G. R. n. 2966 del 26/11/96, Delibera di G. R. n. 1629 del 21/09/98, Delibera di C. R. n. 1356 del 15/02/00
• ACER Provincia di Rimini L. 560/93
Data consegna dei lavori: 04 Aprile 2002
Data contrattuale di ultimazione lavori: 19 Marzo 2005
Responsabile del Contratto di Quartiere e Responsabile Unico del Procedimento: Dott. Arch. Giancarlo Ferri Comune di Rimini
Progettista: Dott. Arch. Elvio Bardi e Dott. Ing. Paolo Bergonzoni Acer Forlì-Cesena
Consulente per gli aspetti bioecologici: Dott. Arch. Enzo Micelli
Progettista opere in c.a.: Dott. Ingg. Tassinari Roberto. Giuseppe Lavatura, Francesco Pezzolla, Ing. Luca Mazzavillani
Progettista impianto termo-idraulico: Dott. Ing. Marcello Gusso
Progettista impianto elettrico: Dott. Ing. Franco Casalboni Importo complessivo opere in appalto: euro 9.120.628,84 di cui euro 2.427.347,43 per “Trasferimento inquilinato”, euro 586.488,45 per “Acquisizione immobili” e euro 516.456,90 per le opere a carattere sperimentale. Importo complessivo opere dopo il ribasso di gara: Euro 6.742.275,08
(Ps: Per quanto riguarda il costo del progetto sperimentale dai quadri economici precedenti alla gara risulta che:
costruzione edificio €. 516.456,90
competenze tecniche €. 53.973,10
totale costruzione edificio €. 462.483,80).
Dopo la gara il quadro economico riguardante il progetto sperimentale è stato ribassato del 24,0.1% ad esclusione delle competenze tecniche.
FOTO DELL'INAUGURAZIONE





