Regolamenti per la casa: più controlli all\’evasione e ritocco dei limiti ISE, Alloggi a stranieri: solo il 5 per cento.


In merito al tema dei regolamenti per gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) il presidente di ACER Cesare Mangianti dichiara quanto segue:

“Voglio innanzitutto esprimere apprezzamento per l’orientamento espresso nella riunione di maggioranza del Comune di Rimini, rispetto al privilegiare non l’anzianità di residenza ma l’anzianità di presenza in graduatoria per le famiglie, rispetto agli alloggi Erp. Un tema questo, su cui vi è un dibattito aperto. Una novità rilevante è, ad esempio, la riconosciuta temporaneità dell’ospitalità all’interno degli alloggi di ERP che non può superare i due anni. Il lavoro svolto dalla Provincia, dai Comuni, dall’ACER e dai sindacati è sicuramente rilevante e va nella direzione di migliorare il precedente regolamento di accesso all’Erp, anche nella parte relativa all’attribuzione dei punteggi per entrare in graduatoria, che in passato avevano determinato alcune incongruenze. Va però sottolineato che per migliorare il sistema dell’edilizia residenziale pubblica sarebbe necessario che la Regione Emilia – Romagna apportasse alcune modifiche alla vigente L.R. 24/2001 che ha riformato il settore e di questo ACER più volte si è fatta portavoce. In particolare, per fare qualche esempio, il legislatore regionale dovrebbe rivedere l’applicazione del sistema ISE/ISEE che così come previsto e disciplinato dalla legge nazionale di settore (L. 109/1998) non sempre si adatta alle necessità dell’Erp (caso degli ospiti residenti, dei redditi esenti e non computabili ecc.).

Si è infatti determinato, con questo sistema di calcolo, un accumulo di assistenza impropria poiché, al vantaggio di pagare comunque un canone sociale, si aggiungono esenzioni e sconti non necessari, non richiesti e, peraltro, se confrontati con la realtà delle famiglie che vivono in affitto nel mercato privato, ingiustificati. Inoltre il limite per la permanenza dell’ERP ha superato i 48.000,00 Euro. Tale limite è molto elevato, deve essere posseduto per almeno due anni, e difficilmente determina l’uscita dall’Erp di coloro che non hanno più bisogno di un alloggio pubblico a favore di coloro che, al contrario, per ragioni economiche hanno la necessità di un alloggio popolare. In questo senso andrebbe considerata la necessità di fare corrispondere i limiti di reddito per entrare nell’Erp, ossia 32.500,00 euro ISE e 16.260,00 euro ISEE con quelli per uscire, che invece oggi sono 48.780,00 euro ISE ed 32.520,00 euro ISEE, assicurando così un maggiore tourn-over degli alloggi pubblici. A questo proposito il consiglio comunale di Rimini, a latere dell’approvazione del Regolamento, potrebbe invitare la Regione Emilia Romagna a rivedere tali cifre, presenti nella norma: questa è l’unica possibilità per aumentare il turn-over delle residenze Erp, evitando così che l’alloggio di edilizia residenziale pubblica diventi un diritto acquisito e resti invece il modo per risolvere un bisogno.

Considerare inoltre il diritto di proprietà sulla base della rendita catastale dell’immobile (attualmente sino alla classe A/2- civile abitazione) talvolta consente di rimanere nell’Erp a coloro che hanno un diritto reale su un bene che, a prezzo di mercato, avrebbe ben altro valore. Anche qui andrebbe eliminata questa norma, che ha un valore simbolico importante poiché la casa va assegnata a chi non ha altre possibilità e non di certo a chi possiede un bene. Alla luce dell’esame approfondito della norma regionale e a distanza di diversi anni dalla sua entrata in vigore sarebbe utile che il Tavolo di concertazione evidenziasse alla Regione le problematiche sopra evidenziate al fine di ottenere una parziale revisione della legge regionale.

Per quanto riguarda la presenza di stranieri negli alloggi di ERP mi preme sottolineare che rappresentano una minima percentuale rispetto agli italiani che occupano case pubbliche, sfatando l’idea diffusa che le case popolari vengano assegnate in preferenza agli stranieri piuttosto che agli italiani; infatti nel Comune di Rimini sono 61 su 1.011 cittadini italiani, con una percentuale pari al 6,03%; nella provincia di Rimini il numero totale degli stranieri è pari a 101 su 1.928 cittadini italiani per una percentuale 5,24%.

Altro dato che ritengo utile evidenziare è il numero di coloro che hanno presentato una documentazione reddituale irregolare: dai controlli effettuati dall’ACER su tutti gli assegnatari di ERP per l’anno 2005 risultano 117 assegnatari che hanno dichiarato redditi irregolari, per un’evasione complessiva di 404.013 euro, con ben 46 recidivi, per i quali può essere attivata la procedura di decadenza dalla locazione. Questi dati ci indicono a ritenere necessario procedere tutti gli anni a severi controlli e ad applicare misure sanzionatorie.

Da ultimo vorrei precisare che tutti i Comuni della provincia nel corso dell’anno corrente hanno sottoscritto con l’ACER la concessione per la gestione del patrimonio abitativo pubblico di loro proprietà; manca all’appello solo il Comune di Rimini. La situazione di bilancio di tutti i Comuni, Rimini compresa, è tale che non ci può certo permettere sprechi. In tal senso ritengo che tra i tanti motivi per cui sarebbe opportuno che il Comune di Rimini approvasse la concessione ad ACER, vi è anche il risparmio: come minimo di 163mila euro.

Ad ogni modo, per approfondire queste tematiche ed altre inerenti la condizione abitativa ed il mercato della locazione nella provincia di Rimini l’ACER e la Provincia di Rimini hanno organizzato un convegno – tavola rotonda il prossimo 04/12/2008 presso la Sala polivalente di Via Pascoli – Via Giuliano da Rimini al quale parteciperanno rappresentanti istituzionali, sindacali e della collettività” .

Il Presidente dell’ACER Rimini
Cesare Mangianti

Pubblicata il: 13/11/2008