Precisazione del Presidente Carboni sulla Voce Di Rimini…


In riferimento all’articolo “Alle case popolari un presidente-direttore” apparso in data odierna sul quotidiano La Voce intendo precisare quanto segue:



La scelta dell’Acer di non avere, per il momento, un Direttore Generale, va considerata alla luce delle vicende dell’ERP riminese. Possiamo senza ombra di dubbio dire che dal 1997, anno di istituzione dello Iacp di Rimini, ad oggi siamo stati un cantiere aperto. Ci siamo rimboccati le maniche per recuperare il tempo perduto e il pesante deficit in termini di patrimonio residenziale pubblico a disposizione della popolazione. Lo Iacp di Rimini ha avuto la figura del direttore generale fino al 2001, per inciso una delle persone che ha ricoperto questo ruolo ha accettato un’offerta di lavoro dal Comune di Rimini, lasciando quindi il proprio incarico presso l’Istituto. In quel periodo era già in fase avanzata il progetto di riforma regionale dell’Erp che, nell’agosto 2001, ha portato alla Legge Regionale n. 24/01, che ha trasformato gli Iacp in Acer, Enti Pubblici Economici. La Legge Regionale non stabilisce, al contrario di quanto era precedentemente previsto, l’obbligo di dotarsi di un Direttore Generale, lasciando la scelta al Consiglio di Amministrazione dell’Ente. Si precisa inoltre che l’art. 45 comma 5° della legge regionale 24/01, stabilisce comunque che i poteri, i doveri e le responsabilità dei componenti del CDA sono regolati dalle norme previste dal Codice Civile per gli Amministratori di società per azioni; hanno quindi anche poteri gestionali e le relative responsabilità. Siamo pertanto perfettamente in linea con le disposizioni legislative in materia.
Al momento della costituzione dell’Acer, nel 2001, la Conferenza degli Enti (costituita dai 20 Comuni e dalla Provincia di Rimini), ha valutato la situazione e ha avallato la scelta di non nominare un Direttore Generale per non distogliere risorse e appesantire il bilancio dell’ente. Un Ente che in questi quattro anni è stato chiamato a vincere la sfida più importante: quella del proprio futuro. Infatti la Legge Regionale ha attribuito quattro anni di periodo transitorio, attribuendo ex lege la gestione del patrimonio ERP all’Azienda. Al termine di questo periodo, che si conclude proprio alla fine del mese di agosto di quest’anno, l’intera proprietà del patrimonio ERP passerà ai Comuni. I quali non avevano per legge l’obbligo di attribuirne la gestione alle Acer e che quindi, qualora i Comuni avessero deciso di fare da soli o di gestire in altre forme, sarebbe, di conseguenza, stata minata la stessa sopravvivenza dell’ACER.
Senza alcuna certezza sul futuro dell’Azienda sarebbe stata una scelta oculata investire economicamente sulla figura di un Direttore Generale? Questi quattro anni sono stati dunque impiegati nel mantenere e accrescere il patrimonio ERP provinciale, garantire i servizi all’utenza, costruire servizi innovativi, definire e stipulare le convenzioni con tutti i Comuni, la prima per importanza è quella con il Comune di Rimini, per un totale provinciale di 1300 alloggi. Un forte impegno per un risultato di estrema importanza sia per l’ACER che per gli utenti, che avranno garantiti così per i prossimi dieci anni, una gestione unitaria, del patrimonio abitativo pubblico, su scala provinciale.
In questi anni il sottoscritto, nella qualità di Presidente, non ha svolto in toto le funzioni di Direttore Generale perché molte funzioni gestionali e decisionali sono coperte, nei rispettivi ambiti, dal Dirigente Amministrativo e dal Quadro Tecnico dell’Acer. Un impegno comune che ha portato all’apertura di cantieri per 324 alloggi ERP in tutta la provincia e alla prossima costruzione per conto dei Comuni di altri 377 alloggi in locazione permanente, nonché ad un programma di manutenzioni straordinarie per 667 alloggi, per oltre 70 milioni di euro d’investimenti. Un compito che sto svolgendo, percependo, come previsto dalla normativa, la sola indennità di Presidente; senza tenere conto che ho scelto di interrompere la mia attività di artigiano per fare fronte in modo adeguato ed efficace alle responsabilità del mio ruolo istituzionale e alla particolare contingenza dell’Ente, che mi impegnano a tempo pieno. In questo contesto parlare di questioni morali o conflitti d’interesse, non ha alcun senso.
Voglio infine precisare che superate le “fatidiche colonne d’Ercole”, con la stipula delle convenzioni di servizio, ora l’Acer può guardare al proprio futuro con maggiore tranquillità, consolidando la propria struttura operativa in vista degli impegni assunti con i Comuni. Ritengo quindi che la copertura del posto di Direttore Generale, già previsto nella dotazione organica del personale, per quanto ci riguarda, possa essere ricoperta anche prima del 2006.

Franco Carboni
Presidente Acer Provincia di Rimini

Pubblicata il: 18/08/2005