L’ACER di Rimini sull'esposto del Consigliere Renzi


Rimini, 23 gennaio 2007 - Prendiamo atto che il Consigliere Regionale, di Alleanza Nazionale, Gioenzo Renzi non si dia pace del fatto che l’ACER di Rimini abbia potuto decidere, in piena autonomia - come prevedono la Legge regionale n°24/01, il proprio Statuto ed i regolamenti interni - di dotarsi di un Direttore Generale, per chiamata diretta. Ritenevamo, evidentemente a torto, che la risposta data dall’Assessore Regionale Luigi Gilli, alla interrogazione di Renzi, il 17 maggio 2006, sulla questione fosse sufficiente a chiarire ogni dubbio in proposito.
Risulta peraltro singolare che l’annuncio dell’esposto in Procura sia fatto con l’ausilio dei fuochi di artificio della ribalta mediatica, e addirittura ad un anno di distanza dalla nomina e a ben otto mesi dai chiarimenti giudicati da Renzi non trasparenti.
Se l’intento del Consigliere fosse stato quello di conoscere la verità sarebbe stato sufficiente aspettare gli esiti dell’eventuale indagine, senza precostituire a tutti i costi un reato ed un colpevole. Già un anno fa gli organi amministrativi dell’ACER, al cui interno era presente anche un esponente di minoranza, dello stesso partito del Consigliere Renzi, hanno rivolto allo stesso l’invito ad un incontro per offrire tutte le informazioni del caso, atte, fra l’altro a fornirgli, gli elementi giuridico-amministrativi a sostegno delle decisioni assunte. Ma evidentemente le sue intenzioni erano viziate da un pregiudizio politico-ideologico.Ciò manifesta una volontà di accanimento che prescinde dal merito della questione.
Pochi giorni fa lo stesso Consigliere ha chiesto di prendere visione di altre delibere relative alle funzioni operativo-gestionali del Direttore ed all’assunzione e passaggi di inquadramento di alcuni dipendenti, dimostrando un interesse morboso alla vita organizzativa dell’ACER di Rimini, un’Azienda che ha saputo conquistarsi, nei pochi anni dalla sua presenza sul territorio provinciale (prima come IACP ed oggi come ACER), un primato invidiabile sulle politiche abitative, cercando di recuperare così l’enorme divario che ci separava dalle altre province.
Suggeriamo al Consigliere Renzi, amministratore pubblico di lungo corso, di studiare, magari con l’ausilio di qualche buon consulente, le fonti del diritto da cui prende corpo la nomina del Direttore Generale, richiamate dagli stessi organi Regionali e cioè: Legge Regionale 24/2001, lo Statuto dell’Ente, il regolamento per l’accesso agli organici, contratto nazionale di Federcasa e Federmanager e, per quanto non è esplicitamente normato, il Codice Civile, evitando se possibile di confondere diritto privato e diritto pubblico, poiché appunto il riferimento contrattuale dei dipendenti di ACER (Ente Pubblico Economico) è di tipo privatistico e non ha nulla a che fare con quello degli Enti Locali o dello Stato.
Per quanto ci riguarda è nostra intenzione tutelare il buon nome e l’onorabilità dell’ACER dando ai nostri legali il mandato di valutare se ricorrano gli estremi di una querela per diffamazione (la campagna mediatica ha chiaramente questo scopo), nonché la presenza di un intento persecutorio.


Il Consiglio di Amministrazione dell’ACER della Provincia di Rimini

Pubblicata il: 23/01/2007