L’ACER DI RIMINI SU CLANDESTINI E SEQUESTRO DI MERCE CONTRAFFATTA IN PROPRIO APPARTAMENTO
Giovedi, 23 agosto i tre giornali locali della provincia di Rimini, uscivano con i seguenti titoli di testa: La Voce “Deposito abusivo nella casa del Comune, casa dell’ACER magazzino dei vu cumprà” ; Il Corriere di Romagna “La casa agli abusivi? Gliela dà il Comune”; Il Resto del Carlino “Gli trovi un tetto, diventa un magazzino, in una palazzina affittata da ACER merce falsa per migliaia di euro e due arresti. Si tratta dell’ennesimo riprova di un giornalsimo d’assalto, più attento a vendere copie che ad un esame accurato della verità dei fatti. L’occasione era ghiotta, si innestava su una campagna estiva all’insegna della caccia all’estracomunitario reo di spacciare merce contraffata, su un dualismo di posizioni nella giunta comunale di Rimini, fra L’assessore R.Biagini (tolleranza zero) ed il suo collega di Giunta V. Buldrini sempre pronto a difendere le ragioni umanitarie degli extracomunitari, siano essi regolari o clandestini. In mezzo una società civile nella cresce l’insicurezza e la paura.
In merito all’indagine dei Carabinieri e della Polizia Municipale che ha portato al sequestro di merce contraffatta ed all’individuazione di due clandestini in un alloggio gestito da ACER, gli organi Amministrativi dell’Ente, intendono chiarire, al di là dei toni concitati e scandalistici apparsi sulla stampa locale, la reale consistenza dell’episodio riportandolo nella sua giusta dimensione.
L’alloggio situato a Rimini in via Polazzi, non è di proprietà del Comune né di ACER bensì di un soggetto privato al quale viene corrisposto regolare affitto, garantito da ACER e coperto per intero dai subconduttori dell’alloggio che, è bene precisare, non usufruiscono di contributi assistenziali. Questa attività rientra nel servizio di “emergenza abitativa” costituito dal Comune di Rimini ed ACER, attraverso cui vengono reperiti alloggi sul mercato privato, da destinare a nuclei familiari e soggetti in situazioni di forte disagio abitativo o che che non sono in grado di fornire le garanzie richieste nel mercato privato della locazione. Grazie a questo tipo di servizio ACER ha messo a disposizione n° 238 alloggi fornendo così, anche ai lavoratori immigrati regolari, una risposta abitativa adeguata, riuscendo fra l’altro ad ottenere canoni più contenuti rispetto a quelli di mercato.
Risulta, dal verbale dei Carabinieri e Polizia Municipale che il reato per detenzione di merce contraffatta (28 borse e due cinture) sia stato contestato a due clandestini trovati nell’alloggio. Un episodio che deprechiamo e che ci ha anche sorpreso poiché l’alloggio, sublocato sin dal 2002, è sempre stato condotto nel rispetto delle regole contrattuali da parte dei cittadini extracomunitari alloggiati.
Dalla ricostruzione fatta con il legale rappresentante dell’Associazione senegalese, sub-conduttore al quale ACER ha locato l’alloggio in nome e per conto del Comune di Rimini, i due clandestini erano ospiti occasionali di un senegalese regolare (uno di questi era il fratello) residente stabilmente presso l’abitazione. All’interno dell’alloggio composto da 7 camere più cucina, servizi e pertinenze ( garage, ripostigli e balconi) per mq. complessivi 249,27, abitano, come da regolare contratto di locazione, dodici cittadini senegalesi, in possesso di regolare permesso di soggiorno e regolare contratto di lavoro: dieci sono lavoratori dipendenti presso aziende locali e due sono commercianti-ambulanti in possesso di licenza, che vendono merce regolare ed ai quali, del resto, non è stata rivolta alcuna contestazione.
Come è noto il reato penale, per detenzione di merce contraffatta, è personale e pertanto ascrivibile solo ai soggetti che di tale reato si sono resi responsabili.
Pertanto dall’episodio in questione non è giusto e serio ricavare conclusioni affrettate, tendenti da un lato ad attribuire responsabilità oggettive ad ACER o al Comune, dall’altro a criminalizzare gli extracomunitari ed un servizio pubblico che, nel pieno rispetto delle regole e della legalità, è rivolto alla loro integrazione.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ACER
Per informazioni: Gabriele Pizzi - Ufficio Stampa Acer Rimini - 335/6781722 - stampa@acerimini.it
Pubblicata il: 27/07/2007