ERP Rimini: La Regione non ha ancora sbloccato i fondi per la manutenzione straordinaria di 627 alloggi. Provincia e Comuni prendono posizione


Dalla Conferenza degli Enti dell’Acer anche un appello contro la liquidazione del patrimonio di edilizia pubblica decisa dal Governo



Rimini, 19 dicembre 2005

Il 2005 si chiude per l’Edilizia Residenziale Pubblica riminese con importanti risultati e alcune criticità. Su queste si è soffermata la Conferenza degli Enti dell’Acer, organismo dell’azienda che riunisce i rappresentanti della Provincia di Rimini e dei Comuni, che nell’ultima seduta dell’anno ha ufficialmente preso posizione nei confronti della Regione e del Governo, attraverso due distinti documenti.

L’odg rivolto alla Regione Emilia Romagna è riferito alla questione delle manutenzioni straordinarie ferme a causa della sospensione dei finanziamenti regionali. Come noto l’erogazione degli attesi contributi per la manutenzione straordinaria di 627 alloggi (circa 1/3 del patrimonio ERP provinciale) è stata sospesa il 16 settembre u.s, con una nota inviata ai Comuni dall’Assessorato Regionale alla Programmazione Territoriale, in cui veniva rilevato che i finanziamenti non potevano essere trasferiti alle ACER, sulla base delle limitazioni imposte dalla Finanziaria per il 2005, ma direttamente ai Comuni. La Conferenza degli enti rileva che ad oggi, pur essendo trascorsi più di sei mesi dalla data fissata per l’avvio degli interventi del I° stralcio, non è ancora dato di sapere quale soluzione la Regione intenda adottare, ed allo stato delle cose i finanziamenti, che ammontano complessivamente per Rimini a 5.227.000 euro, risultano in gran parte bloccati nelle casse della Regione stessa.
Tale situazione ha già comportato gravi ritardi nella realizzazione degli interventi programmati, con il rinvio dell’avvio delle procedure di affidamento di opere già progettate e sospensione - ove legittimamente consentito ¬ di lavori in corso. Infatti i finanziamenti erogati all’ACER di Rimini, prima che emergesse detta problematica, ammontano ad 698.000 euro a fronte di una richiesta pari a 1.256.520 euro, che è l’ammontare complessivo della I° rata di acconto sui lavori previsti nel I° stralcio. Tale somma peraltro copre i costi finora sostenuti nei lavori, ma non copre interamente la somma complessiva impegnata dall’ACER con i contratti già conclusi, e che non è stato legittimamente possibile sospendere. Questo significa che se la situazione non verrà sbloccata a breve, l’ACER dovrà coprire dette somme con fondi propri di bilancio. In definitiva, dal momento della sospensione dell’erogazione, nonostante le rassicurazioni di una rapida soluzione, non ci sono stati sviluppi significativi. Il programma di manutenzione straordinaria comprende la messa in sicurezza degli impianti (la cui mancata attuazione comporta responsabilità civili e penali), l’eliminazione di barriere architettoniche, rifacimenti di coperture e migliorie per rendere gli alloggi più confortevoli e vivibili.
Tra l’altro ulteriori approfondimenti tecnici richiesti da Confservizi, dall’ANCI, e dall’UPI, hanno rilevato anomalie nell’interpretazione dell’Assessorato Regionale a fronte dell’autonomia legislativa regionale in materia di ERP, nonché sulla base delle convenzioni stipulate dai Comuni con l’ACER, in qualità di proprio Ente Strumentale, per la realizzazione degli interventi. La Conferenza degli Enti dell’Acer sollecita la Regione a chiarire la situazione e rendere disponibili rapidamente i finanziamenti stanziati.

Il secondo documento approvato dalla Conferenza degli Enti è un Appello contro la liquidazione dell’Edilizia Pubblica. Il documento muove dalla recente approvazione dell’emendamento alla Finanziaria in materia di ERP che consente la vendita degli alloggi di proprietà degli ex Iacp agli inquilini a prezzi particolarmente vantaggiosi.
La Conferenza prende atto con estrema preoccupazione e contrarietà che il Governo sta insistendo nelle sue logiche di liquidazione del problema casa attraverso una proposta che non solo non risolve il problema della drammaticità del settore, da troppo tempo trascurato, ma rischia di indebolire ulteriormente la già scarsa offerta di alloggi sociali del nostro paese.
Non è con le proposte approvate dal Governo che si risolvono i problemi economici del Paese (al contrario, visto che i ricavi non torneranno allo Stato), tanto meno il problema di quanti cercano una casa oggi. Risolvere il problema della casa decretando la liquidazione dell’edilizia popolare italiana è assurdo e dimostra la mancata conoscenza dei problemi.. Occorre invece riaffermare il ruolo dell’edilizia residenziale pubblica, indispensabile per la crescita sociale del Paese, per la mobilità del lavoro, per la calmierazione dei prezzi, per il rilancio dei consumi e per venire incontro alle categorie più deboli.
Ufficio Stampa Acer Rimini: Gabriele Pizzi - 335/6781722 - stampa@acerimini.it

Pubblicata il: 21/12/2005