Comunicato Stampa


In merito all’articolo pubblicato in data odierna sul “Resto del Carlino” a titolo “Gaiofana, famiglie a rischio sfratto – Acer si difende ‘Molti sono furbetti’”, il Direttore di ACER Rimini, Franco Carboni intende precisare quanto segue.

“Voglio chiarire senza che vi siano equivoci, che ACER non procede, nei confronti di inquilini e assegnatari, senza guardare in faccia a nessuno, come un mero esattore, e per di più spietato. Esiste infatti tutto un sistema di garanzie per le famiglie che non riescono a pagare il canone – sebbene, va ricordato, godano già di affitti assai al di sotto di quelli di mercato – che vengono applicate laddove si ravvisa un reale stato di bisogno. Le procedure di sfratto vengono invece attivate solo ed esclusivamente quando emerge che i mancati pagamenti vengono da soggetti che ne avrebbero la possibilità e non dimostrano una effettiva volontà di onorare gli impegni contrattuali.

Entrando nel merito, quando si verificano casi di insolvenza legata a disagio economico ACER propone alle famiglie percorsi di rientro rateizzati, anche in 36 mesi, che vanno incontro alle esigenze delle famiglie stesse. Laddove anche questa misura non è sufficiente a causa di un reale e persistente stato di disagio, vi è la possibilità, per le famiglie che rientrano nel canone calmierato (come quelle di Gaiofana) di transitare nella graduatoria dell’edilizia sociale in cui i canoni sono ancora inferiori e si attestano su una media di 140 euro mensili. Vi è infine un fondo di garanzia costituito con un finanziamento regionale di 370mila euro, al quale i nuclei in difficoltà possono far domanda per ottenere un contributo, la domanda va fatta presso l’Ufficio casa del Comune. Tutte queste misure sono attivate in stretta sinergia con i Comuni (in questo caso il Comune di Rimini) che valuta minuziosamente situazione per situazione.

Non si può però utilizzare la crisi, che obiettivamente esiste, come un paravento per non pagare il canone, perché non sarebbe corretto nei confronti degli altri inquilini e soprattutto di chi non rientra nelle graduatorie comunali, in posizione utile per l’assegnazione. Noi non procediamo con gli occhi bendati ma non possiamo neppure far passare il concetto del puro assistenzialismo. D’altra parte è curioso che l’opinione pubblica un giorno critichi le pubbliche amministrazioni perché non fanno controlli, e il giorno dopo le critichi perché li fanno e traggono le dovute conseguenze.

Andando dunque sui casi specifici sollevati nell’articolo, ACER ha avviato la procedura di sfratto per due famiglie, per le quali, dalle ultime dichiarazioni dei redditi è emerso chiaramente che avevano la possibilità di pagare. Per altre sette si è ancora in fase di diffida, ma prevalgono i casi di redditi capienti. Ci sono, per capirci, famiglie con dichiarazione dei redditi tra i 18 e i 26mila euro, compresa la Sig. Buscetta che ha dichiarato 19.766 € nell’ultima dichiarazione dei redditi, altri ancora dove il tenore di vita non corrisponde ai redditi emersi…… Vi è il caso di una famiglia che non ha mai pagato il canone da quando è entrata nell’alloggio accumulando un’insolvenza di circa 13mila euro. Deve forse un’agenzia pubblica lasciar correre, o – dopo aver tentato tutte le strade e le proposte per andar loro incontro – proseguire nel percorso intrapreso? Senza dimenticare che gli alloggi costruiti a Gaiofana, sono incisi da mutuo ventennale ed i canoni incassati servono a pagare le rate. E comunque spiace e lascia amareggiati il fatto che tutto questo lungo ed articolato ragionamento fosse già stato fatto ieri, prima della pubblicazione, all’estensore dell’articolo, che però ha preferito prenderne solo una parte dipingendo ACER Rimini come un soggetto freddo e insensibile, mentre è costante l’impegno dei vertici e degli operatori tutti a favore di chi si trova in un reale stato di bisogno.

Rimini, 2 febbraio 2013

Pubblicata il: 02/02/2013