ACER Rimini: Nota su dichiarazioni Buldrini
Rimini, 13 novembre 2006 - Strana teoria quella del sig. Vittorio Buldrini secondo il quale esistono due mondi: quello privato nel quale sarebbero benvenuti, ed anzi auspicabili, i controlli dei Comuni e della Guardia di Finanza sul mercato nero degli affitti e quello pubblico, fatto di “povera gente”, dove invece sarebbe tutto lecito.
Al contrario noi riteniamo che una seria politica di equità e giustizia sociale, che interessa tutti, come sostiene il Governo Nazionale, debba essere promossa unitariamente da parte delle Istituzioni, senza distinzioni fra ceti e categorie sociali.
Mentre negli alloggi pubblici si accede in base al reddito dichiarato (non oltre 30.000 euro di reddito ISE e 15.000 di ISEE) e si paga un canone sempre in base al reddito, ottenendo una significativa assistenza e protezione sociale da parte della comunità (i canoni 2006 si chiudono con una media di 114,64 euro al mese), nel mercato privato dell’affitto l’unica evasione riscontrabile non è quella sui redditi degli inquilini bensì quella relativa alla registrazione del contratto e al canone effettivamente pagato e dichiarato.
Un tipo di evasione che può essere accertata, questa sì, soltanto dalla Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia vorremmo far notare che anche nel mercato privato l’ACER insieme a diversi Comuni fra cui quello di Rimini, nonchè la Provincia, ha attivato un servizio di reperimento alloggi, per fare fronte all’emergenza abitativa ed ai lavoratori immigrati, proprio per contrastare le situazioni di illegalità ed il caro affitti, conseguendo utili risultati, oltre 200 alloggi, con un contenimento dei canoni pari al 15/20% sul costo di mercato e all’applicazione sempre più diffusa dei canoni concertati.
Il lavoro fatto da ACER sui redditi dichiarati dagli assegnatari nel 2001 ha messo in luce una evasione ISE di 820.671 euro che coinvolge 171 nuclei familiari, fra i quali 73 che hanno dichiarato zero reddito. Stesso lavoro sui redditi del 2003: evasione ISE riscontrata 550.914 euro che riguarda 162 famiglie delle quali 36 recidive. La conseguenza di questi controlli è stato il recupero di canoni per complessivi 140.800 euro. Gli stessi assegnatari sono inoltre soggetti a denuncia presso l’autorità Giudiziaria e ad eventuali provvedimenti amminstrativi (decadenza e/o sanzioni). In realtà proprio perché ci troviamo di fronte a casi di scarsa responsabilità e senso civico, in un’area sociale che già usufruisce di un’importante prestazione sociale, i controlli appaiono oltremodo necessari ed utili. Tanto più che nelle graduatorie di ERP ci sono centinaia di famiglie, con forti difficoltà, che attendono da anni di entrare in un alloggio pubblico. Occorre essere consapevoli del fatto che i controlli non rappresentano alcuna persecuzione nei confronti di nessuno, ma costituiscono lo strumento indispensabile perché il sistema delle autocertificazioni introdotto dal legislatore (DPR 445/2000), possa reggere. Il principio costituzionale di uguaglianza vuole che ciascun cittadino che renda un’autocertificazione possa essere assoggettato ai controlli di rito. Vorremmo sottolineare infine su questo punto che, da una indagine di custumer satisfaction fatta nei mesi scorsi dalla Nuova Quasco (Ente Regionale), il 79,3% degli intervistati, rappresentativi di tutti gli assegnatari di ERP nella provincia di Rimini, si sono ritenuti soddisfatti del fatto che ACER esegua controlli sulle dichiarazioni ISE-ISEE.
Per quanto riguarda il cantiere relativo alla realizzazione di n° 80 alloggi di ERP in Comune di Rimini, Località Viserba, l’ACER di Rimini intende precisare quanto segue.
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L’Acer della Provincia di Rimini
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Pubblicata il: 20/12/2006