ACER RIMINI: Nota su dichiarazioni Arlotti


Rimini, 13 novembre 2006 – Ciò che sorprende delle dichiarazioni del Consigliere Comunale Tiziano Arlotti è l’attacco a freddo, ingiustificato, nei confronti di ACER e la sensazione di forte disagio nel constatare che chi le ha pronunciate (ex Presidente di ACER nonchè Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Rimini) appaia come privo di storia e di memoria.
Tuttavia la questione posta è molto seria e merita un approfondimento ed una replica chiara e precisa.
Viene segnalato un problema, relativo alla normativa che regola l’affidamento di appalti pubblici di opere e lavori (L.109/94 e successive modifiche e dal 1° luglio 2006 D.LGS. 163/2006), che ha riempito il dibattito politico ed istituzionale al punto di diventare un luogo comune della serie: “se le cose non vanno è tutta colpa di regole che, nate con l’intento di garantire la massima trasparenza ed oggettività, sono divenute la fonte principale delle difficoltà che incontra la pubblica amministrazione nella realizzazione di opere pubbliche”.
E’ davvero così? Vediamo nel merito.
L’Acer ha proceduto nel corso degli anni 2001-2006 all’affidamento di numerosi appalti, per l’esattezza 28, per un valore complessivo 67.941.647,01 Euro pari a 660 alloggi in tutta la provincia. Abbiamo avuto alcune crisi, che hanno portato a rescissioni contrattuali in tre casi. A Santarcangelo, dove la ditta è fallita ed ha abbandonato il cantiere, ma i lavori sono ormai ripresi e verranno terminati entro fine anno. A Bellaria, per 6 alloggi, dove i lavori sono già stati riappaltati a seguito della risoluzione per inadempimento con l’originaria impresa aggiudicataria. A Rimini, per gli 80 alloggi di Viserba, dove l’impresa ha promosso riserve ingiustificate ed è in corso un contenzioso giudiziario, ma ciò nonostante l’Acer ha attivato tutte le procedure per il riappalto dei lavori.
La ragione di tutto questo però non sta solo nelle modalità di affidamento. I ribassi medi, analogamente a quanto accade in altri Enti Pubblici del nostro territorio, si aggirano nell’ordine del 10/14% (laddove opera il cosiddetto “taglio delle ali” e l’esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla cosiddetta soglia di anomalia). Ma anche dove i parametri economici sono cosiderati congrui dalle imprese locali ed in linea con il prezziario della Camera di Commercio, non sono pochi gli appalti di lavori ed opere che entrano in crisi, che vedono le imprese porre riserve a volte pretestuose e nei quali si determina un contenzioso giudiziario che porta alla rescissione contrattuale. Ciò dimostra che la realtà è molto più complessa ed articolata e non la si può ingabbiare in schemi rigidi.
Un discorso a parte meritano le gare sopra soglia comunitaria (superiori ai 5 milioni di Euro), quale è quella a cui fa riferimento Arlotti, relativa ai lavori di costruzione di 89 alloggi in Comune di Rimini (Viserbella).
In questo caso, l’importo complessivo a base di gara ammontava a 7.095.930,53 Euro. Dopo la prima seduta, del 4 aprile 2006, è stata analizzata la congruità dell’offerta con il massimo ribasso. L’iter di verifica è stato particolarmente lungo e complesso, durato alcuni mesi, al termine dei quali si è potuto constatare che l’Impresa è in grado di sopportare gli oneri dell’appalto garantendosi un utile che, seppur contenuto, è ordinaraiamente ritenuto congruo per l’esecuzione del lavoro. Pertanto il 25 ottobre L’Acer, in qualità di stazione appaltante, ha ritenuto di aggiudicare in via definitiva i lavori. Corre l’obbligo di sottolineare il precedente positivo del “Contratto di Quartiere” di via Pascoli, per il recupero di 122 alloggi, ove con un ribasso del 26,46% l’impresa ha portato a termine i lavori che presentano, tra l’altro, aspetti di particolare innovazione, con tecniche di bio-edilizia e con grande qualità architettonica. Gli alloggi, come è noto, sono stati assegnati la scorsa primavera. Va inoltre valutato un altro aspetto rilevante rappresentato dai costi di realizzazione degli edifici di ERP. E’ infatti noto che questa azienda, come tutti gli Enti che operano nel settore, è tenuta a conformarsi ai massimali di costo fissati univocamente dalla Regione Emilia Romagna. Nel caso specifico di Viserbella i massimali sono stabiliti dalla delibera di Giunta Regionale n°925/2003.
Segnaliamo, in tal senso, che proprio recentemente, lo scorso agosto, l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici di Roma ha ritenuto, in tema di congruità dei prezzi posti a base di gara dall’ACER di Rimini nei recenti appalti espletati, che non sussistano anomalie e che l’ACER, attenendosi ai parametri di costo dell’ERP fissati dalla Regione, si è comportata correttamente.
Pur confortati dal giudizio positivo dell’Autorità di Vigilanza, non possiamo tuttavia esimerci dal ritenere necessaria una rivalutazione dei costi degli interventi di ERP con la messa a punto di un prezziario regionale, che consenta anche alle imprese del luogo, che attualmente disertano le nostre gare di appalto, di parteciparvi in futuro.
“Ritengo sia giusto precisare che tutta la fase di progettazione, affidamento ed esecuzione dei lavori dell’appalto di Viserbella, così come tutti gli altri appalti che sono sempre effettuati in nome e per conto dei Comuni, sono stati concordati con il Comune di Rimini, e l’Amminstrazione Comunale ha condiviso con noi tutte le scelte e le decisioni operate – dichiara il Presidente dell’Acer della Provincia di Rimini, Cesare Mangianti - Risulterebbe tuttavia più utile, per chi non vuole solo limitarsi a rilevare i problemi, un paziente lavoro di carattere politico- istituzionale per la individuazione di criteri e procedure selettive che non siano prevalentemente legati, come adesso, al criterio del massimo ribasso, ma alle caratteristiche qualitative delle imprese per dare contenuto alla nuova formula dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”, purchè l’intento non sia quello di consegnare tutto alla discrezionalità soggettiva della Stazione Appaltante, o di favorire questa o quell’azienda al posto di altre, ma conservi il carattere della massima oggettività e trasparenza.
Non pare prtroppo che su questo terreno allo stato attuale vi siano esempi significativi da seguire. Si nota anzi una grande prudenza e cautela da parte degli Enti Pubblici a sperimentare nuove formule, in quanto le potenzialità d’incremento del contenzioso con le imprese partecipanti potrebbero essere in realtà molto elevate. Ben vengano dunque i confronti, le riflessioni e gli studi, così come sarebbe ora che anche il progetto regionale di riforma degli appalti uscisse dalle secche in cui si è incagliato e fornisca agli operatori pubblici e privati maggiori certezze per il futuro. Se l’intento del Consigliere Arlotti è quello di favorire questo nuovo scenario troverà in noi un riferimento, ma non dimentichi che ACER svolge solo funzioni gestionali ed opera a valle di scelte e decisioni prese da altri soggetti Istituzionali.
Per quanto ci riguarda faremo in tal senso alcune proposte in occasione della Conferenza degli Enti (costituita dlla Provincia e dai Comuni), per dare vita ad un tavolo di lavoro sul tema degli appalti “Economicamente più vantaggiosi”.

L’Acer della Provincia di Rimini
Per informazioni: Gabriele Pizzi - Ufficio Stampa Acer Rimini - 335/6781722 - stampa@acerimini.it

Pubblicata il: 13/11/2006