14. TOLLERANZA ZERO CONTRO LE OCCUPAZIONI ABUSIVE
Sempre alta l’attenzione di Acer Rimini, in stretta sinergia con i Comuni, per contrastare occupazioni senza titolo, abusive e morosità. Primi casi di decadenza dall’assegnazione per mancata presentazione della documentazione reddituale e immobili non dichiarati.
Si è concluso il 13 giugno scorso, con il recupero dell’alloggio, il procedimento di sfratto per l’occupazione abusiva di un alloggio Erp di Dogana di Rimini che, nel novembre scorso, ha avuto anche un certo risalto sulla stampa locale. Una vicenda su cui si ritiene opportuno venga fatta chiarezza. L'alloggio in questione è stato riconsegnato in data 27 settembre 2007 dall’assegnataria, che si è trasferita altrove. Il 31 ottobre 2007, da un sopralluogo della Polizia Municipale di Rimini e di un funzionario Acer, è emerso che l'alloggio era stato occupato abusivamente da una Signora, proveniente da Foggia con due figlie, che era stata precedentemente ospite di una cugina, assegnataria di una casa popolare situata nel medesimo stabile, guarda caso anche questa precedentemente condannata per occupazione abusiva di un alloggio pubblico. Il Comune di Rimini e l’Acer hanno quindi sporto denuncia in base ai regolamenti vigenti per il reato di invasione di edifici, dando mandato ai rispettivi studi legali per l’avvio del relativo procedimento penale. Il 30 novembre la vicenda è approdata sulla cronaca locale, che ha rappresentato il caso come un dramma umano, dandone ampio risalto e documentando con foto l’interno dell’alloggio già arredato, l’occupante e la cugina assegnataria che le dava assistenza. È utile però specificare che sulla porta d’ingresso dell’alloggio occupato abusivamente non risultava, al momento del sopralluogo, alcuna evidente effrazione e l’arredo della cucina sembrava fatto su misura. Dunque è molto probabile che l’occupazione sia stata pianificata con l’aiuto di altri che risiedono nell’edificio. Da una recente ricerca effettuata dagli Uffici dell’ACER è risultato, inoltre, che l’occupante abusiva aveva divorziato ed ottenuto, insieme all’affidamento delle figlie, l’intestazione della casa in proprietà a Foggia. Non ci troviamo pertanto di fronte da un caso di necessità e bisogno ma al tentativo maldestro di precostituire una situazione di emergenza senza alcun fondamento. A questo proposito è comunque utile ricordare che nell’autunno scorso la Corte di Cassazione ha stabilito che commette reato la persona che, pur bisognosa, occupa senza titolo un alloggio pubblico. La vicenda si è quindi conclusa con il recupero dell’alloggio in questione, avvenuto il 13 giugno, e il rinvio a giudizio dell’occupante abusiva. Verrà inoltre richiesto all’occupante il pieno indennizzo dei danni e delle spese sostenute da ACER.
Numero 14, 11° edizione - anno 2008