8. PARABOLE TV? MEGLIO LA CENTRALIZZATA!


Agevolazioni fiscali in caso di ristrutturazione degli edifici e riduzione degli interventi di manutenzione su impianti e tetti.



Degli oltre 9 milioni di edifici condominiali italiani (contando solo quelli con più di 9 alloggi), più del 40% non dispone ancora di un’antenna televisiva centralizzata. Così si spiega la selva di antenne che affollano terrazzi e tetti dei palazzi, dando vita probabilmente al più imponente inquinamento visivo delle città. Eppure la sostituzione delle antenne singole con impianti centralizzati, pur sollecitata negli anni da diversi provvedimenti normativi, procede a rilento. Oggi forse c’è un opportunità in più: la moltiplicazione dei canali di comunicazione (analogici, digitali, satellitari, tv su internet e a banda larga) nonché l’evoluzione tecnologica delle antenne, che permettono di concentrare in un unico impianto più funzioni, potrebbe accelerare il processo. Ai meccanismi spontanei del mercato, con i nuovi edifici predisposti per l’antenna centralizzata, si aggiunge in molti casi il buon senso dei condòmini e l’opera di persuasione degli Amministratori Condominiali. Occorre infatti considerare che la presenza di numerose antenne sui terrazzi e soprattutto sui tetti produce, come effetto collaterale, manutenzioni più frequenti degli impianti, calpestio dei lastrici solari e dei tetti tradizionali con risvolti negativi sulla loro tenuta all’acqua. La questione va quindi affrontata per tempo e con lungimiranza prendendo atto che la domanda di accesso alla TV digitale, satellitare ecc, è sempre in crescita. Il diritto all’informazione è costituzionalmente garantito, le antenne non possono essere pertanto impedite ma, questo sì, regolamentate. È allora auspicabile che i Comuni, che ancora non lo hanno fatto, si dotino di un proprio regolamento, come prevede la Legge n° 249 del 31 luglio 1997. Potrebbe inoltre essere utile inserire una normativa specifica nel regolamento condominiale che, nel rispetto del diritto all’informazione di ciascuno (inquilino o proprietario), preveda l’obbligo di installare ed utilizzare un impianto centralizzato. Nelle ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie degli edifici, per le quali sono previste le agevolazioni fiscali del 36% e l’IVA al 10%, sarà certamente più agevole prevedere anche questo tipo di intervento. La Legge sopra citata, in questi casi, lo rende obbligatorio ma è bene chiarire che spesso non si limita ad una semplice parabola, ma alla installazione dell’impianto di rete, con le “calate”, interne o esterne, su ogni alloggio. Le soluzioni tecniche sono ormai molto semplificate ed i costi accessibili, tanto più se divisi fra diverse unità abitative e condomìni. Si dà così una mano a rendere più gradevole e sopportabile il paesaggio urbano delle nostre città, eliminando al contempo uno dei tanti fattori della ben nota micro-conflittualità condominiale. Franco Carboni

Numero 8, 11° edizione - anno 2008