6. NUOVE STRADE PER L’EDILIZIA SOCIALE
Il Rapporto di Acer Rimini sulla Condizione Abitativa e il Mercato della Locazione nella Provincia di Rimini
Il punto sulla condizione abitativa e il mercato della locazione nella provincia di Rimini. Un nuovo Rapporto firmato Acer Rimini, a distanza di 4 anni da quello pubblicato nel 2004, per rilanciare il dibattito sul crescente disagio abitativo riminese con l’obiettivo di sollecitare, attorno ad un argomento così stringente, una riflessione collettiva che possa aprire la strada a nuove soluzioni condivise per lo sviluppo dell’edilizia sociale. Uno strumento di conoscenza e approfondimento presentato lo scorso 4 dicembre ai protagonisti istituzionali, gli operatori privati e le organizzazioni sociali. La ricerca, progettata e curata dal Direttore Generale Franco Carboni, indaga sia il mercato della locazione che il fabbisogno abitativo, per individuare i punti di forza e di debolezza del sistema riminese al fine di introdurre, se possibile, delle “buone pratiche” che - in attesa di sostegni nazionali che, ammesso che arrivino, avranno tempi medio-lunghi - possa offrire risposte diversificate alle migliaia di famiglie che vivono in forti difficoltà. Il Rapporto Acer parte fotografando, in un’ottica abitativa, le dinamiche economiche, demografiche e territoriali del contesto provinciale riminese. I REDDITI Il tasso di attività della popolazione riminese in età di lavoro, fra i 15-64 anni, è del 68,9%, sopra la media nazionale (62,7%) e sotto quella regionale (71,9%). Gli occupati nel complesso risultano 129.000 (88.000 dipendenti e 41.000 autonomi), e 6.000 in cerca di occupazione (4,25%). La casa in proprietà rimane una delle priorità d’investimento delle famiglie riminesi. Il loro patrimonio deriva infatti per più del 50% dalla disponibilità di abitazioni, e per un 30% dalla disponibilità di valori mobiliari, seguiti da terreni (1,8%) depositi (circa l’1,8%) e riserve (5 %). Dagli indicatori, la percezione del benessere dei cittadini riminesi risulta ancora abbastanza elevata ma le dichiarazioni dei redditi sembrano affermare il contrario: l’imponibile Irpef medio dichiarato nel 2004 è di soli 15.344 euro annui. Situazione paradossale, se solo si considera che l’ISAE (Istituto Studi e Analisi Economica) ha calcolato, a luglio 2008, che la soglia di povertà soggettiva si situa a quota 1.300 euro mensili per persona. Stando alle ultime dichiarazioni dei redditi pubblicate a Rimini ricadevano nel gruppo fino a 15 mila euro annui di reddito il 39,74% dei contribuenti. Tutti sotto la soglia di povertà? Indubbiamente il dato è in parte condizionato dall’evasione fiscale. Per quanto i dati Inps affermano che nel 2004 i lavoratori dipendenti riminesi (prevalentemente operai e impiegati) hanno guadagnato in media 12.709 euro, il 32% in meno rispetto alla media regionale. L’altra categoria con le maggiori problematiche economiche è quella dei pensionati. Nel 2007 a Rimini sono state corrisposte più di 45 mila pensioni (anzianità, vecchiaia, prepensionamenti). Dal 2003 al 2007 il numero delle pensioni è aumentato del 17%, rispetto al 10% nazionale. L’importo medio mensile delle pensioni nel 2007 è però stato di 742 euro, molto inferiore alla media regionale e nazionale. LA POPOLAZIONE La popolazione residente nel territorio provinciale segna, negli ultimi anni, una crescita costante e molto probabilmente nel 2009 supererà i 300.000 abitanti. Ai residenti vanno sommati gli studenti universitari, fuori sede, attualmente 3.728. Considerando quelli più lontani da Rimini, che hanno quindi bisogno di un posto letto, il loro numero si può ridurre a 2.252, per una domanda di almeno 563 alloggi. Ci sono poi i migranti, 19.779 nel 2007, con netta prevalenza di Albanesi, Ucraini, Cinesi, Rumeni, Marocchini e Senegalesi. La popolazione straniera è ancora prevalentemente concentrata sulla costa (l’80%) ma inizia a spostarsi anche nell’entroterra, dove gli alloggi sono più economici. Il tema delle abitazioni è inscindibilmente legato all’andamento della popolazione e a quello delle famiglie, entrambi in aumento ma con tassi diversi. Il numero delle famiglie residenti in provincia di Rimini cresce molto più della popolazione residente perché diminuisce il numero di persone che compongono il nucleo. Le abitazioni vuote non occupate, al censimento del 2001, risultavano 24.328 e l’87.5% del totale ed erano concentrate nei cinque comuni della costa: Bellaria-Igea Marina (3.218) Cattolica (1.754), Misano Adriatico (3.141), Riccione (5.446), Rimini (7.708). Negli ultimi anni la liberalizzazione degli affitti e la riduzione degli alloggi turistici ha sicuramente ridotto il numero delle case “sfitte”, che comunque evidenziano l’esistenza di un’offerta di residenze superiore alla domanda e una disponibilità potenziale del mercato privato della locazione di rispondere anche a nuove necessità. LE ABITAZIONI Il patrimonio abitativo della provincia di Rimini non è sovradimensionato rispetto alle altre province dell’Emilia-Romagna. Al censimento del 2001 le abitazioni in provincia erano 133.000, il dato più basso di tutta la regione. Il patrimonio abitativo attualmente presente, anche in virtù del passaggio della Linea Gotica che rase al suolo gran parte dei centri abitati riminesi, è stato in gran parte costruito tra il 1946 e il 1981 (67,4%). I censimenti rilevano una crescita costante del numero di abitazioni in proprietà e in altro uso (comodato gratuito ecc) mentre è calato il numero di abitazioni in affitto. Nei Comuni dell’entroterra è più facile trovare abitazioni in proprietà, nei Comuni costieri invece si trovano le percentuali più alte di abitazioni in affitto. Ogni abitazione in provincia di Rimini ha mediamente una superficie utile abitabile di 65 metri quadrati. Nel tempo la superficie delle abitazioni si è sempre più ridimensionata.
Numero 6, 11° edizione - anno 2008