3. CANONI: LE PROPOSTE DI MODIFICA ACER


Accordo tra Acer Rimini ed Enel Energia per la riduzione del 3% della tariffa sulle parti comuni dei condomini.



A quattro anni dall'entrata in vigore della nuova Legge Regionale sull'Edilizia Residenziale Pubblica anche nella provincia di Rimini è in corso un ampio dibattito sugli effetti della riforma e sugli eventuali correttivi da apportare alla normativa migliorarla e renderla più efficace. Tra i temi centrali del dibattito ci sono anche i canoni di locazione. L'Acer riminese ha proposto all'attenzione del Tavolo di Concertazione provinciale alcune proposte di modica alle disposizioni relative ai canoni ERP che verranno discusse dopo la pausa estiva. Il documento individua i principali casi per i quali sarebbe necessario, secondo Acer, l'intervento del legislatore regionale e delle Amministrazioni Comunali. Fascia di decadenza - In questa fascia sono collocati nuclei familiari che, per il reddito complessivo percepito, sarebbero in grado di sostenere un canone a libero mercato. Si ritiene quindi opportuno richiedere l'abrogazione della diminuzione del 50% dell'ISP (Patrimonio Mobiliare) che attualmente consente all'assegnatario, pur pagando un canone di locazione non inferiore ai 516,46 euro mensili, di rimanere nell'alloggio a scapito di quanti, regolarmente in graduatoria, aspirano ad un alloggio pubblico per le loro reali condizioni di bisogno. Senza tenere conto che anche in questa fascia viene applicata l'ulteriore riduzione del 20% del reddito ISEE per i monoreddito da lavoro dipendente o da pensione con presenza di persone con più di 65 anni di età. Canone minimo - Il canone minimo provinciale è di 30 euro. Questo canone viene applicato a chi dichiara di non percepire alcun reddito (soggetti sui quali vengono effettuai i doverosi controlli). Ma in molti casi il nucleo familiare, pure in possesso di capacità economica, risulta percepire redditi esentati dalla rilevazione ISE-ISEE. Si ritiene quindi opportuno ed equo imputare un canone minimo di almeno 60/62 euro, riservando ai soli casi sociali - certificati in tal senso da provvedimento comunale - il canone minimo di 30 euro. Esenzione totale - L'esenzione dal pagamento totale dei canoni, facoltà riconosciuta ai Comuni dalle disposizioni regionali, appare uno strumento di assistenza sociale al quale occorrerebbe fare ricorso con molta prudenza. Andrebbe riservato esclusivamente a casi di estrema emergenza sociale, debitamente attestati. Per ragioni di equità e giustizia sociale non appare corretto che alcuni assegnatari, pur bisognosi, gravino sull'intera collettività degli utenti ERP. Infatti se il canone esentato non viene recuperato in altro modo e non se ne fa carico la stessa Amministrazione Comunale si determina un depauperamento del monte canoni complessivo, a scapito degli utenti ERP che pagano regolarmente e che avranno a disposizione meno risorse finanziarie per le manutenzioni degli alloggi. Le esenzioni richiedono quindi un'attenta valutazione da parte dei Comuni. L'esenzione totale dovrebbe costituire una extrema ratio e non si dovrebbe mai scendere sotto il canone minimo dei 30 euro. Redditi dichiarabili - La normativa sull'ISE/ISEE non considera redditi dichiarabili le pensioni sociali, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento, assegni di mantenimento, lavori occasionali. Per diversi nuclei familiari ciò comporta il possesso di reddito pari a zero, quando invece potrebbero pagare un canone rapportato al reddito reale. Si rileva pertanto la necessità di introdurre un criterio di rilevamento dei redditi, per l'applicazione del canone ERP, che comprenda tutti i redditi, come previsto dalla precedente normativa regionale in materia. Indicizzazione - La normativa regionale non parla di indicizzazione dei canoni ERP, per l'evidente ragione che il canone può essere aggiornato annualmente in base alla rilevazione dei redditi. Tuttavia per molti assegnatari il canone resta invariato o addirittura diminuito. Pertanto si propone, per questi canoni, un adeguamento Istat pari al 75%, della variazione annua accertata. A questo proposito si rende noto che l'indicizzazione dei canoni è prevista anche in Friuli Venezia Giulia.

Numero 3, 8° edizione - anno 2005