1. UNA GRANDE OPERA SOCIALE: 500 ALLOGGI IN AFFITTO PERMANENTE A CANONE CALMIERATO IN TUTTA LA PROVINCIA


"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"



Il Presidente Carboni: "Un traguardo raggiungibile trovando le giuste convergenze tra Regione, Comuni, Acer, Provincia e Fondazioni private". L'Acer della Provincia di Rimini sta svolgendo appieno il ruolo di ente strumentale per la gestione e attuazione delle politiche abitative che gli è stato assegnato dalla Legge regionale dell'Edilizia Residenziale Pubblica. Un settore, quello dell'emergenza abitativa, sempre più ampio e articolato al quale l'Azienda sta progressivamente fornendo risposte con il consolidamento dei servizi tipici legati all'Erp e l'attivazione di nuovi strumenti per soluzioni destinate alle nuove fasce di disagio. Presidente Carboni, qual è il panorama in cui l'Acer sta operando? La situazione provinciale del disagio abitativo riguarda fondamentalmente due grandi settori. C'è un disagio abitativo cosiddetto di "prima fascia di bisogno" che è quello che storicamente si riferisce all'Erp. Famiglie che vivono in condizioni di disagio sociale e che fanno domanda per entrare nelle graduatorie comunali per l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica a canone sociale (oltre 1000 su scala provinciale). C'è poi il vasto mondo degli affitti privati con le famiglie che, pur avendo un reddito fisso mensile, non possono permettersi di pagare quanto richiesto dal mercato. E' un settore teoricamente ancora più vasto del precedente che comprende famiglie monoreddito, giovani coppie, lavoratori (anche extracomunitari) in mobilità, studenti universitari. Questa viene tecnicamente definita "seconda fascia di bisogno". Siamo in presenza di un settore differenziato al quale vanno date risposte differenziate. Quali sono i programmi e gli impegni per quanto riguarda le realizzazioni Erp? Dal 1998 al 2002 gli alloggi assegnati su scala provinciale sono stati 396: 151 nuove costruzioni e 245 appartamenti di risulta resi disponibili dal normale turn over, ristrutturati e messi a norma e riassegnati. Dall'anno scorso sono in fase di ricostruzione i 122 alloggi del Contratto di Quartiere di Rimini ed entro il 2003 partiranno cantieri in tutta la provincia per altri 202 alloggi. Nei prossimi 3-4 anni quindi verranno costruiti e assegnati 324 nuovi alloggi a cui vanno aggiunti ulteriori 50/55 alloggi di risulta all'anno. Complessivamente, nel periodo che va dal 1998 ed il 2005/2006, l'Acer di Rimini, quale ente promotore e realizzatore in accordo con Comuni e Regione, renderà disponibili nell'intera provincia circa 1000 alloggi Erp di cui 690 solo a Rimini. Numeri che, in questo settore, il comprensorio non aveva mai avuto prima di adesso. Mille alloggi Erp per la prima fascia, quali invece le soluzioni per chi è in difficoltà con l'affitto? Complessivamente nella provincia di Rimini sono 26.000 i nuclei che abitano una casa in affitto. Fra questi sono alcune migliaia gli affittuari che si trovano in forte difficoltà a pagare le cifre richieste dal mercato e quindi rientrano a pieno titolo nella "seconda fascia". Lo testimoniano i dati del Fondo Nazionale per l'affitto che ha contribuito al sostegno finanziario di circa 2000 famiglie all'anno negli ultimi tre anni. Non è dato sapere al momento se il Fondo verrà finanziato anche per i prossimi anni. Comunque non ci si può limitare al sostegno finanziario ma occorre attivare strumenti più duraturi e strutturali per dare risposte concrete ad un fenomeno che non accennerà certamente a diminuire con il passare del tempo. Per prima cosa l'Acer ha istituto l'Agenzia per la locazione garantita che ha ora un proprio apparato e si sta occupando di reperire sul mercato appartamenti in affitto a canone calmierato per famiglie in difficoltà, lavoratori in mobilità e studenti. Ma a questo punto, così come si sta facendo per l'Erp, occorre mettere definitivamente a sistema anche la risposta a questo tipo di disagio. L'obiettivo che l'Acer si è prefissata è quello di costruire un numero significativo di alloggi in grado di irrobustire lo stock abitativo pubblico e calmierare il mercato dell'affitto. Ci proponiamo di costruire e/o recuperare nei prossimi anni almeno 500 alloggi in locazione permanente a canone calmierato, distribuiti nell'intera provincia, per famiglie monoreddito, giovani coppie, lavoratori in mobilità e studenti. Cinquecento alloggi in affitto a canone calmierato rappresentano certamente un traguardo ambizioso. Come pensate di raggiungerlo? Si tratta di una grande opera sociale a cui tutti dovranno contribuire. L'input arriva dalla Regione con il Piano "20.000 alloggi in affitto", finanziato con risorse statali nel 2001 con la Legge 21, che riguarda proprio la costruzione di alloggi in locazione permanente a canone calmierato. Le risorse annunciate da parte statale dovrebbero essere pari a 1.555 milioni di euro e di queste almeno 183,5 milioni di euro dovrebbero essere in quota alla nostra Regione. Attualmente il piano si trova all'esame del Consiglio Regionale per la definizione degli indirizzi programmatici. Stiamo lavorando perché alla provincia di Rimini venga riconosciuta una percentuale di fondi almeno proporzionale alla sua popolazione. Per la realizzazione di questi 500 alloggi occorre a mio avviso fare riferimento alla positiva esperienza che, grazie al comune impegno di Comune, Regione e Acer, sta rendendo possibile il Contratto di Quartiere di Rimini. Impegno che è stato rinnovato con l'ulteriore programma d'investimenti che ha permesso di raccogliere risorse dei Comuni, della Regione e dell'ACER, per mettere in cantiere ulteriori 122 alloggi (i lavori partiranno tutti entro l'anno in corso) in nove comuni della provincia. Questo modello, antico come il mondo, è fatto di un gioco di squadra fra i protagonisti istituzionali e sociali ed è il solo, come dimostrano numerose esperienze anche in altri campi, che può portare a risultati eccellenti in tutto il territorio provinciale. Per raggiungere questo importante traguardo occorre trovare la convergenza non solamente di Regione, Comuni e Acer ma chiedere il concorso della Provincia, che in passato si è spesa con uno specifico ordine del giorno sull'emergenza abitativa, e magari trovare il coinvolgimento di altri enti, soprattutto le Fondazioni private, che in altre aree dell'Emilia Romagna hanno partecipato a sperimentazioni in campo residenziale. Sotto il profilo strettamente economico i contributi di tutti gli enti coinvolti e i ribassi d'asta finanzierebbero il 40-50% dell'operazione che per il resto verrebbe assicurata da mutui, anche trentennali, coperti grazie ai canoni di locazione che sarebbero al di sotto, fino al 40% in meno, degli affitti di mercato. Ai Comuni il compito di individuare e rendere disponibili le aree pubbliche urbanizzate su cui realizzare gli interventi. Si tratta di una semplice proposta oppure il progetto può già contare su elementi concreti? Il Comune di Rimini è già impegnato in questa prospettiva. Nell'Accordo Programmatico siglato con l'Acer nel novembre scorso rinnova formalmente l'impegno di legislatura per la realizzazione di 400 alloggi a canone calmierato e l'Assessorato competente ha già fornito indicazioni di massima sulla localizzazione degli interventi (servizio e intervista a pag 4 e 5 ndr). Su tutti gli altri Comuni abbiamo avviato una verifica, invitandoli a segnalarci la disponibilità di aree e/o edifici pubblici da utilizzare per residenze. Abbiamo già ricevuto risposte positive da Cattolica, Misano, Morciano, Riccione e Montefiore Conca. Il tema delle aree è particolarmente sentito nel riminese. Il monopolio dei lotti edificabili ha fatto lievitare la rendita fondiaria e portato il costo delle abitazioni e degli affitti privati a livelli quasi proibitivi per molte famiglie.La vicenda del PEEP di Viserba è emblematica, si sono esaurite in breve tempo le richieste (oltre 600 alloggi) ed i prezzi convenzionati sono notevolmente inferiori a quelli del libero mercato. Occorre quindi che ogni realtà comunale preveda aree pubbliche, in grado di contenere i prezzi del libero mercato, nelle quali realizzare alloggi con le seguenti caratteristiche: a) in locazione permanente a canone calmierato; b) in locazione a termine con possibilità di riscatto dopo dieci anni; c) alloggi di edilizia convenzionata in proprietà. Solo una strategia cosi articolata è in grado di dare risposte soddisfacenti al problema abitativo presente nel nostro territorio.

Numero 1, 6° edizione - anno 2003