1. L'ACER GUARDA AL FUTURO: 400 ALLOGGI A CANONE CALMIERATO E NUOVI AFFITTI PER MIGLIORARE LE MANUTENZIONI


"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"



"Sollecitiamo la Regione ad assegnare le risorse tenendo in debita considerazione i progetti veramente innovativi anche sotto il profilo finanziario" E' un autunno importante quello che attende l'Acer della Provincia di Rimini. L'applicazione delle novità introdotte dalla legge regionale di riforma del settore non riguardano più solamente l'ordinamento delle competenze e l'attività degli uffici ma anche il rapporto tra l'Azienda e gli utenti, in particolare nell'applicazione dei nuovi canoni di locazione a cui è dedicato gran parte di questo numero di Acer Notizie. L'Azienda sta interpretando pienamente, su indicazione dei Comuni, il proprio ruolo di ente gestore e guarda al futuro e alle nuove sfide del disagio abitativo. A fine agosto alcuni Comuni hanno presentato ufficialmente alla Regione Emilia Romagna domanda di finanziamento per una delle iniziative più rilevanti degli ultimi anni: la realizzazione di 409 alloggi di edilizia pubblica agevolata per affitti a canone calmierato. "In progetto si rivolge alle centinaia di famiglie riminesi che non possono accedere all'Erp -spiega il Presidente dell'Acer provinciale Franco Carboni - Hanno un reddito medio e sono costrette a fare riferimento al libero mercato pagando affitti di 5-600 euro mensili che rischiano di farle precipitare in una situazione di povertà affollando ulteriormente le graduatorie Erp. Quella degli affitti a canone calmierato è una proposta innovativa. Una scelta strategicamente importante resa possibile da un nuovo "modus operandi" che vede l'Acer supportare e coordinare un sistema che comprende tutti gli enti pubblici presenti sul territorio. Un sistema che ha avuto un primo test positivo con il programma già finanziato per 120 alloggi, tra recuperi e nuove costruzioni, di edilizia sovvenzionata. La squadra Comuni-Provincia-Acer-Regione ha funzionato. La strada è segnata e ora occorre un nuovo salto di qualità per incrementare il patrimonio". Qual è l'obiettivo di questo nuovo programma? "Ora l'obiettivo è di triplicare questo primo risultato. La domanda alla Regione è stata presentata per un totale di 409 alloggi. Hanno aderito al programma i Comuni di Rimini (313 alloggi), Riccione (64), Misano (12), Cattolica (8), Morciano di Romagna (6) e Santarcangelo di Romagna (6). Il 15% delle risorse finanziare sono a carico dei Comuni e il 5% dell'Acer, poi c'è il finanziamento regionale su cui si avranno risposte entro l'anno mentre il rimanente attraverso mutui da coprire con le entrate derivanti dagli affitti incassati". La quota d'investimento richiesta complessivamente alla Regione è di 12 milioni 505 mila 496 euro. E' un impegno tutt'altro che indifferente, ritenete che i Comuni abbiano credenziali adeguate per ottenere un sostegno così rilevante? "A dire il vero il programma, con relativo piano economico, elaborato dagli uffici Acer e proposto ai Comuni e alla Provincia prevedeva una richiesta alla Regione di 7 milioni di euro assicurando lo stesso numero di alloggi. Era certamente una proposta molto più realistica. Tuttavia una serie di circostanze ed eventi non prevedibili hanno portato i Comuni a formulare autonomamente le rispettive richieste ed ora il traguardo si presenta più difficile da raggiungere. Ad ogni modo riteniamo che il riminese abbia credenziali adeguate per ottenere il finanziamento anche se la Regione su questa partita ha mostrato di avere fin troppa fretta. Il Bando stava per uscire in maggio con scadenza al 31 luglio e criteri che avrebbero estromesso gran parte dei nostri Comuni. Assieme a Provincia e Comune di Rimini siamo riusciti a far apportare modifiche per rendere criteri e tempi più elastici anche se rimane ancora inspiegabile come la delibera di indirizzo riportasse 73,5 milioni di euro disponibili mentre il Bando ne indica solamente 64. Al di là di questo sconcerta come i criteri per la determinazione dei punteggi, su cui si baserà l'assegnazione, risultino essenzialmente tecnici, del tutto accessori e per nulla innovativi rispetto alla questione centrale costituita dal fabbisogno sociale e dall'emergenza abitativa. Applicando questi criteri non ci si può che aspettare una ripartizione tradizionale tra le differenti province, proporzionale alla popolazione residente, mentre la Regione aveva annunciato il Bando come un'operazione realmente nuova. Non si tiene affatto conto di chi, come i Comuni riminesi, chiede una quota di finanziamento alla Regione molto al di sotto del limite imposto dal Bando del 45% sul totale dell'investimento (25% per Cattolica, Misano, Morciano, Santarcangelo - 30% per Riccione - 31% per Rimini). A quanto ci risulta siamo i soli che richiedono meno risorse di quelle minime fissate dal Bando. I Comuni riminesi che hanno presentato domanda si sono impegnati a fare molto e di tasca propria: si sono assunti in carico sia il costo delle aree che gli oneri di urbanizzazione oltre ad un ulteriore 15% di finanziamento in conto capitale. Il contributo richiesto alla Regione sul riminese nella maggior parte dei casi non riguarda aree e relativi oneri ma esclusivamente l'edificazione. Ma chi chiede meno soldi per fare di più non viene premiato!". Cosa chiedete quindi alla Regione? "Sollecitiamo l'Assessorato regionale alle Politiche Abitative ad adottare criteri veramente innovativi nell'assegnazione delle risorse ed avere un occhio di riguardo per questo impegno nuovo ed importante che arricchisce notevolmente il parco degli alloggi pubblici. Il ritardo riminese nella dotazione di alloggi è storico, l'inversione di tendenza si è avuta solamente nel 1995 con l'ultimo Circondario e l'istituzione della Provincia di Rimini e tanto ancora deve essere fatto in un'area come la nostra dalla forte tensione abitativa. Occorre quindi un salto di qualità anche nei criteri, tenuto conto che probabilmente questo sarà l'ultimo Bando a mettere in campo risorse così ingenti". L'estate chiude un periodo particolarmente intenso per l'Acer, quali i risultati raggiunti? "Nell'ambito del Tavolo di Concertazione presieduto dalla Provincia di Rimini sono stati discussi e ridefiniti tutti i Regolamenti che disciplinano la gestione del patrimonio ERP. In questo periodo è stato anche approvato e sottoscritto con il Comune di Rimini un importante accordo programmatico sullo sviluppo delle politiche abitative nel capoluogo per la gestione del patrimonio residenziale pubblico. Il documento rinnova e rilancia il rapporto di fiducia e collaborazione tra i due enti attribuendo all'Acer tutte le funzioni di gestione che ha storicamente sempre avuto e segnando la strada per future collaborazioni con l'Ufficio Casa comunale tra cui la gestione unitaria di uno specifico Servizio Informazioni (URP) rivolto a tutte le famiglie. Infine c'è stata la definizione della complessa materia dell'aggiornamento dei canoni di locazione ERP". Come avete affrontato le nuove disposizioni regionali in materia di determinazione dei nuovi canoni? "Le disposizioni regionali sono molto chiare in questo senso ma l'attuazione dei criteri è stata calibrata in base alla situazione reale, grazie alle simulazioni effettuate in via preventiva, con alcuni correttivi che produrranno effetti positivi su gran parte degli utenti. Occorre precisare che l'aumento dei canoni non dipende dai costi per l'attività di gestione del patrimonio Erp svolta dall'Acer perché questo tipo di spesa era già ampiamente coperta dai vecchi canoni. L'aumento servirà a fare fronte alle manutenzioni che già oggi sono insufficienti a causa della costante diminuzione delle fonti di finanziamento. Il futuro non è solamente nelle nuove realizzazioni ma anche nella conservazione e miglioramento del patrimonio esistente, che altrimenti andrebbe in progressivo degrado. Al di là dell'aspetto prettamente economico era comunque necessario rendere i canoni più rispondenti alla realtà: i redditi di numerosi nuclei sono cambiati ed è altrettanto giusto che il canone di un alloggio recente sia differente da quello di uno più datato. E' paradossale, per fare un esempio, che due famiglie di eguale dimensione e reddito si trovino a pagare lo stesso canone per un alloggio di 45 o 75 mq, magari uno di recente costruzione e con tutti i comfort (garage, cantina e verde condominiale) e l'altro senza accessori e pertinenze, con un nucleo familiare in sottoaffollamento e l'altro in sovraffollamento. Insomma occorre procedere anche nell'ERP ad una politica di maggiore equità contenendo il fenomeno dell'assistenzialismo, a prescindere, ancora molto diffuso.". Quali effetti concreti avranno le nuove disposizioni per i canoni sull'Acer e sugli utenti? "Per quanto riguarda l'Acer le stime sull'applicazione dei nuovi canoni indicano un introito presunto di circa 411 mila euro in più all'anno che andranno ad aumentare il budget destinato a pronto intervento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi. Tutti gli interventi verranno come di consueto documentati sul sito internet dell'Acer e sul nostro notiziario. Riguardo all'utenza il canone medio è passato da circa 96 euro a 115 euro per i nuclei in condizioni di regolarità (Fasce di Protezione, Accesso, Permanenza) con un incremento medio del 20%. Non tutti gli affitti aumenteranno: saranno circa 400 i nuclei familiari che per effetto delle nuove disposizioni pagheranno un canone inferiore a quello precedente. Per venire incontro alle esigenze dell'utenza il Tavolo di Concertazione Provinciale ha inoltre stabilito che chi avrà una diminuzione del canone potrà goderne da subito mentre che gli aumenti verranno applicati gradualmente". La necessità di maggiore manutenzione del patrimonio è stata segnalata anche dagli utenti, come risulta da una vostra specifica indagine… "Nel maggio scorso abbiamo svolto un'indagine di "customer satisfaction", un sondaggio dal quale il settore del pronto intervento e delle manutenzioni in generale è risultato tra gli argomenti più critici. Al tempo stesso gli intervistati hanno manifestato disponibilità ad un aumento dei canoni da destinare proprio a potenziare questo tipo di interventi. Ed è ciò che sta accadendo. Siamo quindi perfettamente in linea con le priorità dei nostri interlocutori". Come valuta i risultati complessivi dell'indagine di soddisfazione dell'utenza? "L'indagine, che presentiamo in maniera più approfondita in questo numero del notiziario, ha dato risultati veramente interessanti. Vorrei ringraziare per la collaborazione tutti gli utenti che sono stati contattati e che hanno accettato di rispondere al questionario. Più di 8 intervistati su 10 si sono dichiarati complessivamente soddisfatti della qualità dei servizi forniti dall'Acer. Ciò ripaga lo sforzo che l'Azienda sta facendo per essere sempre più vicina alle esigenze degli utenti e ci conferma che la direzione che abbiamo intrapreso è giusta. La percezione di questo impegno sta crescendo rapidamente se è vero che un sondaggio simile svolto su scala regionale nel 1998 dalla Quasco aveva dato risultati, pur sempre positivi, ma decisamente inferiori".

Numero 1, 6° edizione - anno 2003