6. L'ASTUZIA CHE NON PAGA


"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"



Come vivere tranquilli nell'alloggio Erp assegnato? La risposta è molto semplice: rispettando le regole. Un consiglio che purtroppo non tutti, e non sempre, seguono. Tra le problematiche che rendono a volte difficile il rapporto tra Acer e utenti non ci sono solamente i casi palesi di irregolarità come la morosità, l'occupazione abusiva di alloggi o l'occupazione senza titolo. Vi sono altre situazioni, che potremmo definire in maniera molto poco istituzionale "furbizie" o "astuzie", che si verificano con una certa frequenza ma che, pur avvertite dall'utenza come di minore gravità, sono comunque regolate e punite dalla legge e possono ugualmente aggravare la situazione delle persone che le compiono portando, nei casi in cui non si riesca a trovare una soluzione in via amichevole, anche allo sfratto. Questo perché anche su questo tipo di situazioni la legge è dalla parte di chi ha la proprietà dell'alloggio, in questo caso l'Acer, ed ogni discussione di fronte ad un giudice rappresenta per gli utenti un inutile sforzo finanziario. Le verifiche vengono effettuate periodicamente dall'Ufficio Utenza dell'Acer con la piena collaborazione e il supporto della Polizia Municipale dei differenti Comuni. Si verificano, per esempio, casi in cui l'assegnatario acquista un appartamento, e ci va a vivere, mentre al suo posto, nell'alloggio Acer, rimangono figli o altri familiari senza tenere conto che l'acquisto di un altro appartamento, se adeguato al nucleo familiare, fa automaticamente perdere all'assegnatario il diritto sull'alloggio Erp assegnato e quindi altre persone, anche se formalmente inserite nel nucleo familiare (quello originario al momento dell'assegnazione per avvenuto ampliamento per accrescimento naturale e matrimonio) non hanno titolo a rimanere nell'alloggio. Altro caso simile è quello degli anziani che vengono ricoverati in case di riposo, o in altro luogo, dai familiari. Questi ultimi possono continuare a rimanere nell'alloggio solo se compresi nel nucleo familiare come sopra indicato. In tutti gli altri casi, anche se il trasferimento in casa di riposo avviene durante i due anni in cui si sta maturando l'ampliamento del nucleo familiare, si tratta di abbandono e quindi l'alloggio deve essere liberato. Si sono inoltre verificate situazioni problematiche a seguito del decesso dell'assegnatario, che risulta all'Acer come unico componente del nucleo familiare, non seguito dalla riconsegna delle chiavi dell'alloggio. In questi casi nessun'altra persona (nipoti ecc) può rimanervi, anche se gli occupanti richiedono la residenza all'interno dell'alloggio, e si verificano gli estremi dell'occupazione senza titolo. Numerosi i casi di persone ospitate all'interno degli alloggi ma non segnalate. L'Ufficio Utenza, con il supporto della Polizia Municipale e degli Uffici Anagrafe comunali, compie controlli periodici, anche sulla base di specifiche segnalazioni, per verificare l'esatta composizione del nucleo familiare. L'ospite infatti va segnalato entro 3 mesi dall'ingresso nell'alloggio e deve corrispondere un'indennità di ospitalità pari al 10% del proprio reddito imponibile. Non segnalare un ospite comporta un aumento del canone attualmente pari al 25% dell'equo canone. Diffusi anche i casi di assegnatari che, per pagare un canone di importo inferiore, fanno risultare i componenti del nucleo familiare con i redditi più alti residenti in altro luogo mentre di fatto questi continuano a vivere nell'alloggio. Se in base ai controlli emergono situazioni di questo tipo la loro presenza viene equiparata a quella degli ospiti irregolari. L'ultimo consiglio riguarda la dichiarazione dei propri redditi che, tenuto conto della possibilità di autocertificazione, può indurre alcuni a pensare di dichiarare entrate inferiori a quelle reali. Per evitare situazioni simili vengono effettuati controlli incrociati con l'Inps e gli Uffici Tributari di riferimento. Le difformità tra la certificazione e la rilevazione comportano anche la denuncia all'autorità giudiziaria. Come in tutti gli altri casi di irregolarità l'Ufficio Utenza dell'Acer cerca assieme alla controparte tutte le strade per risolvere la problematica in maniera bonaria ma se la situazione perdura la legge impone il passaggio della pratica all'Ufficio Legale che provvede prima alla diffida e successivamente, se l'irregolarità non viene sanata, allo sfratto.

Numero 6, 5° edizione - anno 2002