6. RIFORMA ERP: UNA SFIDA CHE LO IACP DI RIMINI VUOLE VINCERE


"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"



Gli Iacp dell'Emilia Romagna si preparano a cambiare. La riforma delle politiche sociali regionali legate alla casa in affitto, dopo essere passata al vaglio dei Comuni e delle Province, è stata definitivamente approvata nei mesi scorsi dalla Giunta regionale. Ora deve passare l'esame della Commissione consigliare competente per poi arrivare al Consiglio Regionale. Ma questo non dovrebbe portare sostanziali modifiche alle novità che stanno per essere introdotte. La riforma presentata dall'Assessore regionale Pierantonio Rivola ha modificato a 360° le prospettive disegnate solo due anni fa dal suo predecessore Alfredo Sandri. Per prima cosa la nuova riforma riconoscendo agli Istituti l'attuale identità territoriale su base provinciale, invece di unificarli in sole 2-3 Agenzie regionali. Ma le innovazioni più importanti riguardano forme di gestione e competenze. Come in ogni riforma ci sono aspetti positivi e negativi. "Indubbiamente uno dei principali aspetti positivi è la trasformazione degli Istituti in enti pubblici economici - spiega il Presidente dello Iacp di Rimini Franco Carboni - che consentirà di semplificare le procedure burocratiche evitando dispendio di energie e personale". Quali novità per quanto riguarda i compiti degli Istituti? "I compiti degli Iacp rimarranno quelli tradizionali di costruzione e gestione del patrimonio Erp. In più potranno dare vita a società di scopo assieme a privati per attività di tipo imprenditoriale (partecipare ad aste pubbliche, gestione di beni non residenziali). Insomma operare direttamente sul mercato, per autofinanziarsi, superando anche i confini provinciali. Rispetto alle funzioni terminerà anche la commistione tra gestione e assistenza che fino a questo momento ha creato un po' di confusione con i Comuni. D'ora in poi le funzioni assistenziali (canoni sociali ecc) saranno tutte a carico dei Comuni, compresi i problemi legati alla morosità o alle occupazioni senza titolo. Agli Iacp va tutta la gestione. Per la gestione amministrativa e le manutenzioni ordinarie gli Istituti riceveranno un compenso dalla Regione. Le manutenzioni straordinarie spetteranno tutte ai Comuni. Lo Iacp di Rimini attraverso la vendita degli alloggi agli assegnatari ha comunque in previsione la realizzazione di un fondo di circa 13 miliardi che, oltre alla costituzione dei 234 alloggi concordati con i Comuni, potrà contribuire anche a sostenere un primo significativo programma di manutenzioni straordinarie per il dopo-riforma". Come verrà affrontato il tema della proprietà del patrimonio? "Secondo la riforma nell'arco dei prossimi quattro anni tutto il patrimonio Erp dovrà passare in proprietà ai Comuni di cui gli Iacp diventeranno enti strumentali. Ciò porterà a un risparmio delle spese fiscali. Per esempio lo Iacp di Rimini non dovrà più pagare circa 800 milioni all'anno a titolo di Ici, Irap e Irpeg" Ma il passaggio in proprietà, ai Comuni, degli alloggi Iacp può rappresentare anche un rischio, poiché alla fine dei quattro anni di transizione, nei quali cesserebbe il vincolo della gestione Iacp, i Comuni potrebbero revocare le convenzioni, decretando così un forte ridimensionamento, se non la fine, di questo Ente. "Si tratta tuttavia di una ipotesi che ritengo più teorica che reale. In primo luogo perché noi portiamo in campo un'esperienza e professionalità che non s'inventa dall'oggi al domani, inoltre solo la gestione unitaria del patrimonio abitativo pubblico può permettere di realizzare regole certe per l'utenza ed economie di scala in grado di rendere economico e conveniente questo servizio. Non dimentichiamo che non si tratta di gestire solo dei manufatti edilizi ma soprattutto di intrattenere rapporti e relazioni con migliaia di famiglie con particolari problematiche sociali. Infine un approccio dinamico e innovativo nel campo della gestione immobiliare può consentire di accrescere le capacità di autofinanziamento e reperire risorse da investire sulle politiche abitative pubbliche. Non sarà comunque, è bene saperlo, un percorso privo di ostacoli. Lo stesso passaggio di proprietà ai Comuni dovrà passare al vaglio del Commissario di Governo che già una volta, nella passata legislatura, aveva bocciato questa impostazione perché nel decreto di attuazione della legge Bassanini (n° 112 art. 64) di delega, in materia abitativa, non era stato previsto il passaggio della proprietà degli alloggi Iacp né alla Regione né ai Comuni". Lo Iacp di Rimini correrà questo rischio? "In questi mesi ci siamo impegnati per rafforzare la collaborazione con i Comuni e attivare tutti gli strumenti necessari per sviluppare la nostra attività anche negli altri settori consentiti. Abbiamo sottoscritto con dieci Comuni accordi di programma che ci attribuiscono per intero la gestione del loro patrimonio abitativo. Con le realtà rimanenti ci stiamo accordando in questo periodo. Ci stiamo muovendo anche per interventi di edilizia agevolata per alloggi in affitto a canone calmierato. Inoltre con il Comune di Rimini abbiamo creato l'Agenzia per le locazioni. Abbiamo poi costituito un'associazione temporanea d'impresa, con il Consorzio Ravennate delle Cooperative di produzione e lavoro, per partecipare a una gara per la presa in gestione di patrimonio pubblico, non abitativo, di un Comune della nostra Provincia. E' infine in corso la certificazione di qualità UNI-EN-ISO 9001, che riteniamo si possa concludere entro l'anno". Quale futuro per lo Iacp di Rimini? "Rispetto alle novità preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto. La riforma entrerà nel vivo tra luglio e agosto. Molto dipenderà dai Comuni. Per gli Iacp è una sfida e credo che l'Istituto di Rimini abbia tutte le carte in regola per poterla vincere".

Numero 6, 4° edizione - anno 2001