3. L'AFFITTO, NUOVA FRONTIERA DEL DISAGIO ABITATIVO


"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"



Proposta Iacp al Comune di Rimini per la realizzazione entro il 2004 di appartamenti con affitti compresi tra 350 e 700 mila lire al mese. Non solo alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica ma anche appartamenti in affitto a canone agevolato, rispetto a quello di mercato, lungo il cammino dello Iacp di Rimini. Del disagio abitativo locale si stanno interessando sempre più spesso gli organi di informazione e l'opinione pubblica riminesi. Un disagio che sta moltiplicando le proprie forme di espressione e che dunque richiede interventi diversificati che non possono più limitarsi alla creazione di case popolari per le famiglie più disagiate ma devono necessariamente rivolgersi anche a quella "zona grigia" di nuclei in difficoltà, il cui reddito è superiore alla soglia di povertà ma non sufficiente a fare fronte alle richieste del mercato degli affitti, che con il passare del tempo si sta pericolosamente allargando. La Regione Emilia Romagna ha quest'anno segnato il cammino della differenziazione negli interventi. E lo Iacp di Rimini è pronto, assieme ai Comuni, a varare alcune iniziative importanti utilizzando i contributi che la Regione renderà disponibili. "Poche settimane fa, in centro a Rimini, l'esecuzione di uno sfratto, e la conseguente disperazione di una famiglia di immigrati, ha rischiato di trasformarsi una tragedia - commenta il Presidente dello Iacp di Rimini Franco Carboni - Si è trattato probabilmente di un episodio limite, aggravato da circostanze particolari, ma non va ignorato perché ha messo in luce una difficoltà sociale più diffusa, che va compresa e affrontata per tempo con interventi inadeguati" - Quali sono le prospettive d'intervento dello Iacp, in questo senso, per i prossimi anni? "Complessivamente i nuovi alloggi che l'Istituto prevede di costruire entro il 2004 sono 297, a cui si potranno aggiungere prevedibilmente altri 250 appartamenti di risulta dal patrimonio storico, per una disponibilità totale di 547 alloggi. Si tratta di un programma d'intervento di una certa consistenza con i quali sarà possibile fronteggiare le punte più alte di disagio e tensione abitativa per il medio e lungo periodo. Ma non dobbiamo né possiamo dimenticare le problematiche crescenti nel mercato degli affitti". - Qual è la situazione del mondo della locazione riminese dopo l'introduzione delle nuove disposizioni di legge che favoriscono la contrattazione concertata degli affitti? "Molti locatari non sembrano conoscere e aver calcolato bene i consistenti benefici, in termini di detrazioni Irpef e Ici, previste per chi concerta il canone d'affitto. Almeno a Rimini, dove pur essendoci tra sindacati inquilini e organizzazioni dei proprietari accordi specifici in materia, il Sunia ci ha recentemente informato che la pratica del doppio contratto e degli affitti in nero è ancora molto diffusa. Lo stock di case private sarebbe ampiamente sufficiente per rispondere alle esigenze dell'utenza. Già nel '91 le abitazioni libere e disponibili per la vendita o l'affitto erano 8.592, al netto di quelle utilizzate solo per turismo. La liberalizzazione degli affitti dell'anno seguente ha inoltre portato a una crescita nell'offerta di alloggi. Il vero problema è oggi quello del costo del canone richiesto che in alcuni casi raggiunge tranquillamente, per un appartamento medio, anche 1 milione al mese. Complessivamente le famiglie in affitto sono 25.000 ma stanno crescendo i nuclei monoreddito e i single che faticano a pagare gli affitti sempre più alti della libera contrattazione. Sorprendentemente nel riminese ci sono ancora circa 8.500 contratti di affitto a equo canone in vigore. Però anche questi scadranno nell'arco dei prossimi due anni e la nuova legge non consentirà più proroghe in caso di disdetta per finita locazione o morosità e per molti di loro si parlerà di sfratto". - Sono quindi maturi i tempi per un intervento pubblico anche nel settore della locazione? "E' un intervento che non può essere ancora rinviato. La presenza pubblica nel settore della casa in locazione è oggi nel nostro paese collocata attorno al 5% di tutto il patrimonio ed è il 20% di quello utilizzabile per l'affitto, mentre nel resto d'Europa si attesta su livelli molto superiori. Lo Iacp di Rimini si sta attivando per concordare con i Comuni interventi per alloggi pubblici a canone calmierato. - Avete dunque elaborato programmi a questo proposito? "E' stato proposto al Comune di Cattolica un accordo di programma per la costruzione di 24 alloggi a canone calmierato. Ma il progetto più rilevante riguarda Rimini, la realtà con la più forte tensione abitativa della provincia. Abbiamo infatti elaborato una proposta per attuare la programmazione della Giunta riminese che prevede di realizzare 400 nuovi alloggi a canone calmierato entro il 2004. Si tratta di 50 palazzine da 8 alloggi, da 60 metri quadrati circa ciascuno. Abbiamo già pronti il progetto di fattibilità economica e la bozza d'accordo. Il costo è previsto in circa 36 miliardi: 2 miliardi e mezzo li metterà lo Iacp per far partire i lavori, il resto arriverà attraverso un mutuo ipotecario trentennale il cui tasso d'interesse, variabile, si dovrebbe attestare al di sotto del 9%, consentendo così di determinare un canone di locazione del 30% in meno rispetto ai costi di mercato. Canoni però sufficiente a pagare le rate del mutuo, i costi di gestione e di manutenzione degli stabili". - Quali saranno i vantaggi per gli utenti? "L'affitto medio di questi appartamenti dovrà oscillare tra le 350.000 e le 700.000 lire al mese. Le entrate da canoni serviranno per coprire le spese del mutuo, la proprietà degli alloggi rimarrà al Comune che non pagherà tasse mentre potrà accrescere la sua capitalizzazione. L'Istituto è in grado di seguire l'intera partita, dalla realizzazione alla gestione dell'intervento. Il Comune dovrebbe mettere a disposizione le aree urbanizzate. Per un progetto di questo tipo sono necessari un totale di 50.000 metri quadrati di superficie fondiaria, per le palazzine, e 29.000 metri quadrati circa per viabilità e standard di urbanizzazione".

Numero 3, 3° edizione - anno 2000