13. LA RIFORMA DELLE POLITICHE ABITATIVE
"L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È UNA NUOVA POLITICA ABITATIVA"
Appunti per un'efficace rilancio degli interventi a favore delle fasce disagiate della popolazione Il mondo delle politiche abitative sta vivendo un'autentica rivoluzione che però presenta numerose zone d'ombra che potrebbero avere effetti negativi sull'utenza. La rivoluzione è principalmente legislativa. Dall'inizio del 1999 l'edilizia residenziale pubblica non viene più finanziata con i fondi ex Gescal, che si sono esauriti, e le competenze in materia sono state tutte trasferite alle Regioni. A queste si aggiungono: la nuova legge sulle locazioni (libera e concertata) con sgravi fiscali per favorire la concertazione; il fondo di 1.800 miliardi per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l'affitto; l'accordo tra sindacati riminesi di inquilini e proprietari per i contratti concertati (15/20% in meno di quelli liberi). C'è poi il progetto di legge regionale per l'intervento pubblico nel settore abitativo. Che prevede di affiancare all'edilizia sovvenzionata anche investimenti per la locazione, permanente e a proprietà differita, stimolando la partecipazione delle imprese private. Alle quali viene riservata in esclusiva una quota di risorse. Il progetto di legge prevede lo scioglimento degli Iacp di tutta l'Emilia Romagna con il trasferimento della proprietà degli immobili ai Comuni e della loro gestione ad aziende autonome create tra i Comuni stessi. Con un ruolo di programmazione da parte delle Province. "E' opportuno che venga garantita la par condicio tra pubblico e privato negli interventi, in modo che possano essere attributi finanziamenti sia ai privati che alle Aziende dei Comuni - commenta il Presidente Iacp Carboni - E' importante inoltre che passaggio di proprietà degli alloggi Erp dagli Iacp ai Comuni non abbia oneri fiscali per questi ultimi. Così come che il patrimonio che non è Erp (sedi, negozi, box e garage) vada all'Azienda dei comuni, una sola e su base provinciale, per garantirgli maggiore solidità - propone Carboni - Per dare maggior aderenza alle politiche abitative sul territorio le Province dovrebbero invece avere il potere di programmare e localizzare gli interventi attraverso la concertazione con i Comuni. La situazione è però ancora indefinita. Spetterà ai Comuni decidere se far fare un passo avanti alle politiche abitative pubbliche, agendo direttamente anche nel settore della locazione, oppure fare un passo indietro e tornare all'assistenzialismo puro e semplice".
Numero 13, 2° edizione - anno 1999